Lunga Vita Festival Apre Montanari, poi Pozzi e Crippa
Da venerdì il progetto curato da due ragazzi Con Pozzi, Ovadia, Celestini, Benni, Crippa
Due ragazzi ventenni, invece di perdersi tra i like dei social, inventano e organizzano un nuovo festival. Si chiamano Davide Sacco e Ilaria Ceci. La loro creazione si intitola «Progetto Lunga Vita Festival» e porterà il teatro sul grande palcoscenico dell’Accademia Nazionale di Danza all’Aventino (Largo Arrigo VII, 5). Coinvolti artisti e scrittori: da Elisabetta Pozzi a Moni Ovadia, da Ascanio Celestini a Stefano Benni, da Maddalena Crippa a Filippo Gili... Una nuova kermesse di arte e spettacolo nel cuore archeologico della Capitale, luogo molto frequentato dai turisti però poco abitato dal punto di vista teatrale e conviviale.
Inaugura la rassegna venerdì Francesco Montanari con la sua interpretazione di Ulisse, accompagnato dal percussionista Alfio Antico: si racconta la mitologica figura non solo nella sua sete di avventura, ma anche nelle relazioni strette con i personaggi che incontra nel suo viaggio.
È fitto il calendario degli appuntamenti. Celestini è autore e protagonista della Ballata dei senza tetto, dove il narratore racconta quello che vede, ciò che conosce, ciò che immagina. Nadia Baldi porta in scena La morte della bellezza di Giuseppe Patroni Griffi, vicenda di un amore omosessuale tra due giovani. Ovadia e Crippa si misurano in due momenti diversi del progetto Odissea, un racconto mediterraneo, rispettivamente in La gara dell’arco (Canto XXI) e Penelope (Canto XXIII). Filippo Gili firma la regia di Aspettando Godot di Samuel Beckett. E inoltre Edoardo Ferrario nello one man show Diamoci un tono, Giorgio Montanini con la sua satira irriverente, mentre Elisabetta Pozzi è mattatrice in Cassandra o del tempo divorato, di cui firma anche la drammaturgia e la messinscena: una Cassandra che parte dalle parole di Seneca, Eschilo ed Euripide, ma anche da quelle più vicine e contemporanee di Christa Wolf, Baudrillard, Eliott e Ghiannis Ritsos.
La manifestazione prevede performance com Il cielo la terra il popolo con le coreografie di Lu Zheng, fra danza tradizionale cinese e forme contemporanee occidentali; una riscrittura di Moby Dick da Hermann Melville di Davide Sacco con Stefano Sabelli e Gianmarco Saurino, ma anche attività offerte al pubblico: il Mercato dell’arte e della civiltà, per esempio, vuole dare spazio alle giovani realtà culturali, mentre l’Agorà della drammaturgia intende far conoscere i nuovi autori. Infine, incontri a tema con vari personaggi: Cristian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino; il poeta Elio Pecora, il coreografo e ballerino Lindsay Kemp.