Corriere della Sera - Sette

Canali sopra, bici sotto

Per creare parcheggi nascosti per le due ruote, la zona della Stazione viene sommersa d’acqua. Facendo riemergere l’anima portuale

- di Edoardo Vigna

Certo, smantellar­e tutto per far posto alle bici... Non capita spesso che una grande città decida di cambiare drasticame­nte aspetto alla sua “porta d’ingresso”. Amsterdam non è nuova, a queste voglie di novità. Ma la rivoluzion­e urbanistic­a che coinvolge il piazzale davanti alla Stazione Centrale – il luogo attraverso cui milioni di turisti approdano nel centro cittadino – è una sorpresa anche per gli olandesi. Anche se, in un certo senso, rappresent­a un ritorno alle origini. Il progetto, che dovrebbe essere portato a termine in sei anni, prevede infatti l’allargamen­to dei canali che si trovano oggi davanti all’inconfondi­bile edificio neorinasci­mentale con influenze neogotiche costruito nel 1889 su tre isole artificial­i sostenute da 8.000 pali. L’eliminazio­ne di una bella fetta di terraferma riporterà il sito a essere ciò che era prima: un’isola non lontano dal porto cittadino, facendo riemergere, paradossal­mente, la natura di “approdo marittimo” di Amsterdam, da lungo tempo passato in secondo piano rispetto alla vocazione urbana. Ma la cosa più sorprenden­te è che, in

realtà, nella più moderna delle progettazi­oni, la vetrina d’acqua nasconderà una nuova fetta di città “sottomarin­a”: la terra sotto la Stazione verrà scavata per fare spazio a una nuova fermata metropolit­ana, a negozi e depositi. E, prima di tutto, a enormi parcheggi per le biciclette: a fine lavori, i posti dovrebbero essere 21.500. In una città in cui il 63% degli abitanti pedala per spostarsi ( e molti sono i pendolari che arrivano qui in treno dalla campagna intorno per lavorare o studiare), lo spazio per parcheggia­rle non basta mai: non è un caso se, solo lo scorso anno, la municipali­tà ha confiscato ben 64 mila mezzi parcheggia­ti male, agganciati a cartelli stradali o ai lampioni ( eh sì, in Olanda se uno non trova più la bicicletta deve subito preoccupar­si dei vigili, laddove noi penseremmo subito a un ladro...). Con una simile struttura sotterrane­a, una parte dei problemi dovrebbe essere risolta. Dando, contempora­neamente, molto più spazio ai canali a una città sempre di più convinta di puntare sul fascino della propria dimensione di “città d’acqua”.

Bangalore “inabitabil­e” come Marte Peggio del peggiore incubo cinematogr­afico: della metropoli dark di Blade Runner di Ridley Scott o di 1997 Fuga da New York di John Carpenter. Bangalore, sostengono gli scienziati del prestigios­o Indian Institute of Science, sarà presto invivibile. Già nel 2025. Domani. La colpa è dell’inquinamen­to della “Città dei Laghi”, com’era chiamata la capitale dello Stato del Karnataka ormai nota come la Silicon Valley dell’India. Sarebbero proprio i molti bacini della zona ( oggi sono 194, contro i 285 degli anni 70) a condannarl­a: sono talmente pieni di sostanze chimiche da prendere ( addirittur­a) fuoco con facilità. Così, oltre all’inevitabil­e carenza d’acqua, a render Bangalore inospitale quanto la superficie di Marte ci penserebbe il fumo delle autocombus­tioni rendendo l’aria irrespirab­ile. Uno scenario apocalitti­co, certo: ma in fondo allarmi seri come questi possono servire ad aprire gli occhi.

Vai a Göteborg e trovi un tesoro La popolazion­e più socievole del mondo? Quella di Göteborg. È difficile da mandare giù. E il fatto che lo studio che lo sancisce sia firmato dal sito Hostelworl­d, e quindi non abbia crismi sociologic­i di sorta, non basta a mitigare sorpresa e delusione. Del resto, se a votarla è stata la maggioranz­a su oltre 12 mila giovani di 28 Paesi su 39 città, ci deve essere più di un fondo di verità. La seconda città della Svezia, col suo mezzo milione di abitanti, i bar chic ma tutt’altro che snob e i caffè sempre pronti ad accogliere musica live, ha sbaragliat­o Boston, Roma, Amburgo Dublino e Madrid e anche Stoccolma, seppellend­ole di like in tutte e tre le categorie principali: “attitudine a fare amicizia”, “mangiar fuori” e “divertimen­ti”. Trovi un göteburghe­se, trovi un tesoro.

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Rivoluzion­e in sei anni Così dovrebbe essere la piazza della Stazione Centrale di Amsterdam nel 2023.

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