Corriere della Sera - Sette

Telepatici

Il nuovo Masterchef Celebrity consacrerà l’ultima spalla di Fiorello e l’asse di ferro Endemol-Sky. Che potrebbe arrivare fino a Fazio

- di Paolo Martini

Altro che l’impazzare delle « derive da populismo sovranista » , che la presidente Rai Maggioni ha tirato in ballo a proposito delle polemiche sul tetto dei compensi a 250 mila euro l’anno: quando si parla di produzioni tv, ci si deve confrontar­e ancora con il mondialism­o dei format che ha sfornato fenomeni come Masterchef. Sul sito ufficiale della multinazio­nale EndemolShi­ne si legge che è stato cucinato già in 50 Paesi del mondo per 250 milioni di spettatori, e ha dato vita addirittur­a a una piccola declinazio­ne di prodotti: prima di questo nuovo Masterchef Celebrity, che debutta giovedì 16 marzo, sempre su SkyUno, in Italia è già stata testata la versione M. Junior, ma potrebbero arrivare i vari M. All Stars, M. The Profession­al, M. Restaurant Startup. Questo game- show di cucina che ha segnato gli anni Dieci della tv mondiale è nato interament­e sotto l’egida di Murdoch, e poi oggi anche la Endemol stessa, che ha rilevato lo show dopo la fusione con Shine, è finita nelle mani del proprietar­io di Sky. Nella sesta edizione italiana del programma, che si è appena conclusa, i critici hanno avvertito una certa tendenza alla spettacola­rizzazione di facile impatto, a partire dalla classica micidiale quantità di luce sparata in permanenza sui set ( ah, se si facesse una classifica

energetico- ecologica della tv!). Non è che si deve per forza fare gli snob, ma forse tutto quell’appiattime­nto fotografic­o in piena luce, troppi di quei siparietti di spettacolo dei nostri eroi chef e tanto dell’esagerata preparazio­ne media dei concorrent­i, hanno tolto un pizzico di fascino alla parte culinaria vera e propria. Sarà questo, di non snaturare la forza intrinseca originale dello show, il principale problema del primoMaste­rchef Celebrity. Un test utile anche per verificare il peso dell’assenza di superstar Cracco, e magari pure l’occasione per tifare “forza Meloccaro!”, ovvero per il bravissimo collega spalla di Fiorello, Stefano Meloccaro, mentre s’annuncia già il ritorno di EdicolaFio­re ( lo show antelucano che, giocando ancora sulle categorie iniziali, si potrebbe considerar­e un capolavoro della tv artigianal­e populista- sovranista). Qualche osservator­e facile alle dietrologi­e potrebbe pensare che sia stata proprio Sky a spingere sul “trop- pop” il format diMasterch­ef in Italia, guardando tanto agli interessi del canale in chiaro TV8, ma pare che le intenzioni dell’editore siano invece sempre quelle di mantenere un certo profilo sul mercato tv, presidiand­o bene il pubblico da piattaform­a satellitar­e. Viceversa, sempre per stare nella fanta- tv, se gli uomini di Murdoch in Italia perfeziona­no il matrimonio con tv popolare- industrial­e di matrice Endemol, un prossimo passo possibile e naturale riguardere­bbe Fabio Fazio, la cui collaboraz­ione con la casa italiana del Grande Fratello data ormai a più di 15 anni fa, a un Fab Show che La 7 in salsa Telecom abortì, a carissimo prezzo, per motivi d’opportunit­à politica. Ma queste sono altre storie, di vecchi “sovranismi”, anche se certe dinamiche a volte si ripetono persino con gli stessi protagonis­ti.

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Stefano Meloccaro sarà giudice di Masterchef Celebrity in onda su SkyUno.

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