Telepatici
Il nuovo Masterchef Celebrity consacrerà l’ultima spalla di Fiorello e l’asse di ferro Endemol-Sky. Che potrebbe arrivare fino a Fazio
Altro che l’impazzare delle « derive da populismo sovranista » , che la presidente Rai Maggioni ha tirato in ballo a proposito delle polemiche sul tetto dei compensi a 250 mila euro l’anno: quando si parla di produzioni tv, ci si deve confrontare ancora con il mondialismo dei format che ha sfornato fenomeni come Masterchef. Sul sito ufficiale della multinazionale EndemolShine si legge che è stato cucinato già in 50 Paesi del mondo per 250 milioni di spettatori, e ha dato vita addirittura a una piccola declinazione di prodotti: prima di questo nuovo Masterchef Celebrity, che debutta giovedì 16 marzo, sempre su SkyUno, in Italia è già stata testata la versione M. Junior, ma potrebbero arrivare i vari M. All Stars, M. The Professional, M. Restaurant Startup. Questo game- show di cucina che ha segnato gli anni Dieci della tv mondiale è nato interamente sotto l’egida di Murdoch, e poi oggi anche la Endemol stessa, che ha rilevato lo show dopo la fusione con Shine, è finita nelle mani del proprietario di Sky. Nella sesta edizione italiana del programma, che si è appena conclusa, i critici hanno avvertito una certa tendenza alla spettacolarizzazione di facile impatto, a partire dalla classica micidiale quantità di luce sparata in permanenza sui set ( ah, se si facesse una classifica
energetico- ecologica della tv!). Non è che si deve per forza fare gli snob, ma forse tutto quell’appiattimento fotografico in piena luce, troppi di quei siparietti di spettacolo dei nostri eroi chef e tanto dell’esagerata preparazione media dei concorrenti, hanno tolto un pizzico di fascino alla parte culinaria vera e propria. Sarà questo, di non snaturare la forza intrinseca originale dello show, il principale problema del primoMasterchef Celebrity. Un test utile anche per verificare il peso dell’assenza di superstar Cracco, e magari pure l’occasione per tifare “forza Meloccaro!”, ovvero per il bravissimo collega spalla di Fiorello, Stefano Meloccaro, mentre s’annuncia già il ritorno di EdicolaFiore ( lo show antelucano che, giocando ancora sulle categorie iniziali, si potrebbe considerare un capolavoro della tv artigianale populista- sovranista). Qualche osservatore facile alle dietrologie potrebbe pensare che sia stata proprio Sky a spingere sul “trop- pop” il format diMasterchef in Italia, guardando tanto agli interessi del canale in chiaro TV8, ma pare che le intenzioni dell’editore siano invece sempre quelle di mantenere un certo profilo sul mercato tv, presidiando bene il pubblico da piattaforma satellitare. Viceversa, sempre per stare nella fanta- tv, se gli uomini di Murdoch in Italia perfezionano il matrimonio con tv popolare- industriale di matrice Endemol, un prossimo passo possibile e naturale riguarderebbe Fabio Fazio, la cui collaborazione con la casa italiana del Grande Fratello data ormai a più di 15 anni fa, a un Fab Show che La 7 in salsa Telecom abortì, a carissimo prezzo, per motivi d’opportunità politica. Ma queste sono altre storie, di vecchi “sovranismi”, anche se certe dinamiche a volte si ripetono persino con gli stessi protagonisti.