«Orgogliosa di essermi battuta per la metanizzazione» Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo: non mi sono mai sognata di intervenire sul Parlamento
Nelle oltre diecimila pagine di allegati all’ordinanza di custodia cautelare vengono evidenziate le procedure che avrebbero consentito alla cooperativa modenese di essere favorita in alcune gare di appalto. Scrivono gli investigatori: «Le indagini effettuate anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali hanno consentito di rilevare elementi che hanno evidenziato come Francesco Simone abbia costruito un assetto associativo ad una complessa rete di relazioni interpersonali con esponenti di rilievo del mondo imprenditoriale e politico che utilizza d’intesa con i vertici della predetta società, anche attraverso il voto politico di scambio, come strumento attraverso il quale perseguire ingiusti profitti, turbando la libertà degli incanti e più in generale l’assegnazione di appalti attraverso un articolato sistema corruttivo alimentato da un circuito
« Mi sono ritrovata sui giornali. Intercettazioni che parlavano di me, nell’inchiesta su Ischia e le coop. Mia figlia, mia madre che chiamano: Simona, che succede?».
Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico con Letta e Renzi. Pdl, poi Ncd. Per le intercettazioni si è impegnata a sbloccare 140 milioni per portare il metano al Sud, favorendo la Cpl Concordia. Non è indagata.
«Non ho lavorato per Cpl, ma per i cittadini del Sud. C’è la legge 784/1980 in base alla quale sono stati metanizzati 1.900 Comuni. Da dieci anni sono finiti i fondi e 96 Comuni sono rimasti
Il 20 novembre scorso viene effettuata una perquisizione nella sede romana della «Cpl». L’elenco degli oggetti sequestrati nell’ufficio di Simone comprende: « Un’agenda in pelle colore rosso con il logo della Presidenza del Consiglio dei ministri contenente vari fogli; una cartellina in cartoncino bianco con scritta Senato della Repubblica contenente vari documenti; una nota dell’avvocato; un foglio “Releve de compte”; fogli riportanti Iban bancario per la società “Tunita sarl” dal 20 ottobre 2013 al 14 gennaio 2014».
Dall’ufficio del direttore commerciale Nicola Verini viene invece portato via: «Borsa contenente varia documentazione relativa a bandi di gara della Regione Campania, cartellina blu con la dicitura “Pratica di Mare 2014”, cartellina colore nero con all’interno documentazione inerente il bando di gara con la Regione Campania; agenda di pelle nera contenente vari appunti; opuscolo riportante i lavori presso l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù; elenco delle attività della “Cpl Concordia nella regione Lazio”».
Molti documenti relativi alle attività in corso risultano coperti da «omissis». Le verifiche si stanno concentrando proprio sulla regolarità delle procedure che hanno consentito alla cooperativa di aggiudicarsi i lavori pubblici. E tengono conto di quanto emerso «dalle conversazioni telefoniche e soprattutto p ambientali che non fuori. Con le bombole del gas in casa». Si è battuta per loro. «Mi hanno scritto molti sindaci del Mezzogiorno».
E lei ha fatto inserire nella finanziaria 2013 quei fondi.
«La finanziaria compete al ministero dell’Economia. Ho chiesto ai dirigenti del mio ministero di lavorare con i dirigenti lasciano adito a dubbi in ordine al modus operandi della dirigenza della società modenese, prevalentemente da Simone e dai suoi sodali, in particolare nei rapporti con la pubblica amministrazione (e soprattutto con le amministrazioni comunali campane e non, interessate dalla metanizzazione) e con i gruppi criminali organizzati radicati sul territorio».
Un intero capitolo è dedicato alla «gara di appalto per il comune di Melegnano presumibilmente nel settore ospedaliero per il quale andranno in Regione a parlare con “Robertino”, che potrebbe essere un dipendente, che gli presenterà una persona». Dice il direttore commerciale Andrea Ambrogi in una conversazione intercettata: «Robin Hood, Robertino dell’Economia a questo scopo».
Simone dice che «su nostra indicazione» arriveranno 140 milioni in 7 anni.
«Ho ricevuto solleciti dai sindaci non da Cpl. Ho fatto il sindaco di Cefalù e sono orgogliosa di aver contributo alla metanizzazione. Non ho mai parlato con Simone, né con gli altri arrestati». ha allacciato rapporti con i leghisti. Mi ha detto: “Mi dici quali sono le scadenze e le persone che... voi mi date ‘sti trentamila euro che loro devono andare all’estero a pagare i biglietti”».
Per ottenere la certificazione antimafia la «Cpl» ha una corsia preferenziale. I carabinieri lo scoprono nel marzo del 2014 quando Simone «si rivolge a Daniele Lambertucci, stretto collaboratore del prefetto di Modena, perché deve firmare un contratto importante per la rete gas in Sicilia».
L’uomo si comporta da «spicciafaccende»: fa annullare le multe prese dal presidente Casari, si occupa della nomina dello stesso Casari a «cavaliere» e poi «lo rassicura che
Il sistema corruttivo era alimentato da un circucircuito finanziario «opaco» localizzato in Tunisia che consentiva di disporre di somme di denaro «in nero» I lavori «Mai parlato con Simone. Gli appalti per i lavori? Li fanno i Comuni»
La Concordia ha vinto appalti per quei lavori.
«Gli appalti per i lavori li fanno i Comuni. La Concordia ha vinto alcune gare in diversi Comuni, come concessionaria».
Mai incontrati gli uomini della Concordia?
«Ho fatto riunioni con i sindaci e potevano essere presenti alcuni rappresentanti dei concessionari. Non so che nomi avessero o come fossero fatti».
Secondo Simone lei avrebbe fatto togliere le parole «nei limiti» davanti alla cifra di 20 milioni all’anno per 7 anni.
«Non ci sono stati emendamenti del governo, né mi sono sognata di intervenire sul Parlamento. Le parole “nei limiti” sono state tolte alla Camera con un emendamento del relatore Pd: i sindaci devono iscrivere le somme in bilancio e hanno bisogno di numeri certi».
Ancora Simone: la sottosegretaria si è detta disponibile a farci visita in Concordia.
«Può essere che in una riunione di sindaci qualcuno mi abbia invitato e io abbia detto: va bene. Ma io vado a visitare i distretti delle produzioni italiane d’eccellenza, non vedo perché sarei dovuta andare negli ufici amministrativi di una coop rossa».
Le telefonate «Mi sono ritrovata sui giornali. Mia figlia, mia madre che chiamano: Simona, che succede?»