Corriere della Sera

L’Isis non si ferma. Abbattuto il tempio di Bel

Ancora una distruzion­e «messa in scena» dai terroristi dello Stato Islamico a Palmira, in Siria Il secondo tesoro in parte demolito nel sito patrimonio dell’umanità era il santuario meglio conservato

- Paolo Salom

Lo scempio continua. L’agenzia delle Nazioni Unite Unitar non ha fatto in tempo a confermare la distruzion­e da parte dell’Isis del tempio di Baal Shamin, conferma che arriva dal confronto delle foto satellitar­i del sito prima e dopo la demolizion­e, che i miliziani hanno fatto sapere al mondo di aver raso al suolo un altro tesoro dell’umanità. Questa volta l’esplosivo, 30 tonnellate, avrebbe fatto crollare il tempio di Bel.

Edificato nel I secolo dopo Cristo, era considerat­o il meglio conservato, con le sue pareti e le sue colonne imponenti, secondo in bellezza soltanto a Baal Shamin. L’Osservator­io siriano per i diritti umani ha diffuso ieri sera la notizia, riportata da alcuni testimoni diretti. Sembra che il millenario edificio non sia stato del tutto abbattuto dagli esplosivi: alcune immagini mostrano da lontano soltanto un’alta colonna di fumo nero. Tuttavia, giudicando i precedenti, è lecito credere che lo Stato Islamico abbia portato avanti la sua allucinant­e opera di annichilim­ento dei patrimoni dell’umanità conservati a Palmira, azioni che l’Unesco ha definito «crimini di guerra».

I miliziani del califfo sono entrati nella città siriana lo scorso maggio e da allora hanno rafforzato il loro controllo sull’area. Il 18 agosto, i jihadisti avevano decapitato sulla piazza antistante il museo Khaled al Asaad, 82 anni, studioso di fama internazio­nale e per 40 anni direttore del sito: Al Asaad, dopo aver nascosto parte dei reperti conservati nelle strutture da lui curate, si era rifiutato di rivelarne l’ubicazione ai miliziani. La vendetta era stata immediata e feroce. La furia iconoclast­a dei miliziani si era poi rivolta alle strutture in pietra che, nell’aria secca e tersa del deserto, hanno superato due millenni di storia umana.

Templi, colonnati, capitelli, statue: tutto per chi considera l’era pre-islamica «un abominio da cancellare» andava raso al suolo. Le immagini diffuse qualche giorno dopo la distruzion­e di Baal Shamin, il 25 agosto, hanno mostrato la tecnica utilizzata: barili pieni di esplosivo sistemati alla base delle colonne e nei punti chiave della struttura. Il tempio di Bel, grafia alternativ­a per Baal (assimilabi­le a Zeus per i greci o Giove per i romani), dopo la conquista araba era stato convertito in una fortezza con annessa moschea: probabile che abbia subito la stessa sorte.

La storia non interessa i fanatici del Califfo: per l’Isis il passato ha senso solo se riguarda la propria versione delle gesta del Profeta, reale o meno ha poca importanza. Quello che conta sono gli effetti propagandi­stici. Raggiunti.

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Imponente La struttura, imponente, del tempio di Bel, a Palmira, prima della parziale distruzion­e che sarebbe avvenuta nei giorni scorsi. Edificato nel I secolo d.C., in epoca araba era diventato una fortezza con annessa moschea

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