Corriere della Sera

«Tsipras irresponsa­bile ma ci dovremo alleare»

L’apertura del conservato­re Meimarakis

- Di Federico Fubini

Vangelis Meimarakis a 62 anni si sta giocando l’occasione che neanche lui avrebbe mai immaginato di poter avere. Avvocato nato a Creta ma ben introdotto da decenni nelle élite che hanno portato la Grecia al collasso, ex presidente del Parlamento, in luglio è stato nominato leader di transizion­e di Nea Demokratia nel momento più duro: i conservato­ri avevano perso il referendum sull’accordo con l’Europa ed erano screditati come mai prima. Oggi invece, in questa campagna elettorale fulminea, Nea Demokratia è data da quasi tutti i sondaggi testa a testa con Syriza, il partito della sinistra radicale. L’incedere semplice e pacato di Meimarakis tranquilli­zza i ceti medi, o ciò che ne resta, più delle sbandate di Alexis Tsipras. Domenica in Grecia si vota e in questi ultimi giorni di campagna ogni secondo conta per Meimarakis: al punto di accettare in questa intervista solo poche domande, ma non quelle sul ruolo del suo partito nella corruzione e nella crisi del Paese.

Solo poche settimane fa Nea Demokratia sembrava alle corde. Di recente invece alcuni sondaggi l’hanno data persino in testa. Che è successo?

«È successo che la realtà inizia a farsi sentire. L’incoscienz­a di Tsipras e di Syriza hanno portato la Grecia al limite estremo del collasso. Da quando ha assunto il potere, Tsipras e Syriza hanno prodotto solo caos nell’economia e divisioni sociali. Tsipras ha sprecato tempo prezioso e ha fatto perdere alla Grecia miliardi di euro. Quel che è troppo, è troppo».

Ma qual è la sua proposta di governo?

«La popolazion­e greca è sempliceme­nte esausta da mesi e anni di turbolenza e polarizzaz­ione. I greci adesso vogliono stabilità e unità nazionale. Chiedono una leadership responsabi­le che possa fornire questi beni essenziali. E vogliono anche un premier che possa assicurare il posto del loro Paese in Europa, non una fuoriuscit­a. Vogliono un governo che porti il Paese in avanti e noi rispondere­mo a questa richiesta».

Dall’Italia molti hanno sostenuto Tsipras. Come se lo spiega?

«Vorrei solo dire una cosa: il risultato di queste elezioni è importante anche per i nostri vicini. Un altro governo di Syriza avrebbe gravi conseguenz­e per i Paesi confinanti, in particolar­e l’Italia, il nostro vicino mediterran­eo più importante a cui storicamen­te ci lega una grande amicizia».

Non è stato lei, ma Tsipras, a firmare il terzo programma di aiuti contro riforme. Se domenica lei vince, cercherà di rinegoziar­lo a Bruxelles o si impegna ad applicarlo?

«La sventatezz­a di Tsipras e di Syriza sono la vera causa del terzo salvataggi­o. Se avessero agito in modo più responsabi­le, la Grecia non sarebbe arrivata alla situazione estrema in cui si è trovata. Tsipras e Syriza hanno portato il Paese sull’orlo della Comizio Il leader di Nea Demokratia, Vangelis Meimarakis, 62 anni, in piazza Syntagma catastrofe. Il risultato è che non avevamo altra scelta se non di sostenere il terzo pacchetto di aiuti per salvare il Paese dalla gestione disastrosa del premier e assicurarc­i un futuro in Europa. A questo punto dobbiamo avviare l’attuazione del programma e, dove possibile, anche proporre misure diverse, che siano più giuste per la popolazion­e. Soprattutt­o, ora alla Grecia serve stabilità. Ci impegniamo a lavorare con i partner europei per questo».

Perdoni, ma non è chiaro: lei dice che Tsipras è un irresponsa­bile, ma anche che è disposto a formare un governo con lui. Può spiegare?

«La mia posizione è chiara a tutti i greci e a chiunque in Europa. Sono pronto a formare un governo di unità nazionale con tutti i partiti pro-europei. Questo significa con tutti i partiti che si sono impegnati a mantenere la Grecia nell’euro. Sono anche disposto a cooperare con Syriza. Il mio atteggiame­nto è inclusivo, non ho problemi a rivolgermi all’altro lato del Parlamento. La Grecia ha davanti a sé una strada molto difficile, più che mai ha bisogno di unità nazionale e di consenso. Per il bene superiore del Paese, la situazione richiede di mettere l’interesse nazionale sopra l’interesse immediato di partito».

Tsipras però dice che non intende allearsi con voi. Come lo convincerà?

«Tsipras purtroppo continua a non capire. Continua a parlare e ad agire contro l’interesse nazionale. Sta continuand­o la stessa vecchia retorica, la stessa vecchia politica della divisione e della polarizzaz­ione: quella che ha caratteriz­zato i suoi mesi da primo ministro».

Conseguenz­e «Un altro governo di Syriza avrebbe gravi conseguenz­e per i Paesi confinanti»

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