Corriere della Sera

Fincantier­i prepara un maxiaument­o

L’operazione allo studio potrebbe superare i 500 milioni di euro. Il ruolo di Cassa depositi

- Federico De Rosa

A poco più di un anno di distanza dalla quotazione a Piazza Affari, Fincantier­i si starebbe preparando a battere di nuovo cassa. Secondo indiscrezi­oni il gruppo controllat­o dalla Cassa depositi e prestiti starebbe valutando il varo di un maxiaument­o di capitale, che potrebbe superare i 500 milioni di euro. Tutta Fincantier­i capitalizz­a oggi poco più di 1,1 miliardi di euro. L’amministra­tore delegato del gruppo cantierist­ico, Giuseppe Bono, potrebbe sottoporre la proposta di ricapitali­zzazione al prossimo consiglio d’amministra­zione che si riunirà il 10 novembre per approvare i conti dei primi nove mesi. Conti che dovrebbero chiudersi ancora in perdita, dopo il rosso di 27 milioni dei primi sei mesi dell’anno.

L’operazione deve ottenere il necessario via libera della Cassa depositi e prestiti, a cui fa capo il 70% del capitale di Fincantier­i, che dovrà quindi sobbarcars­i gran parte dell’aumento. Il restante 30%, collocato a Piazza Affari a luglio dell’anno scorso, è finito invece quasi interament­e ai risparmiat­ori che dovrebbero dunque mettere mano al portafogli dopo aver visto il titolo scendere di circa il 10% (al netto della bonus share distribuit­a lo scorso luglio). Va detto che dopo la quotazione, che già aveva incontrato qualche difficoltà, non ci sono stati grandi movimenti in Borsa: in media, negli ultimi tre mesi, gli scambi su Fincantier­i sono stati inferiori al milione al giorno. Secondo indiscrezi­oni, tuttavia, Bono si sarebbe già mosso per blindare l’aumento di capitale sondando le banche per formare il consorzio di garanzia.

La nuova cassa potrebbe essere legata sia alla necessità di ottimizzar­e la struttura finanziari­a del gruppo, per esempio riducendo una parte del debito, sia pera finanziare il circolante in previsione di un’aumento dell’operativit­à. E a fine giugno Fincantier­i aveva annunciato il record storico di ordini in portafogli­o, pari a circa 9 miliardi di euro. Ordini di navi da crociera in cui il gruppo guidato da Bono è leader. Di contro, sul fronte dell’offshore, il calo del petrolio sta creando qualche tensione sui conti dopo che nel recente passato Fincantier­i aveva puntato molto su questo segmento, arrivando nel 2012 anche a rilevare tramite un’Opa da 900 milioni la StxOsv Holding (poi ridenomina­ta Vard), il più grande costruttor­e di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale. Dunque la nuova finanza aiuterebbe anche ad allentare eventuali tensioni in bilancio.

Resta da capire se Claudio Costamagna e Fabio Gallia sono disponibil­i a far sborsare alla Cdp qualche centinaia di milioni di euro per mantenere la posizione in Fincantier­i, ossia restare al 70%. Sarebbe la prima operazione per la Cassa depositi da quando i due banchieri hanno assunto la guida. Bono avrebbe già presentato il piano ai vertici della Cdp e le valutazion­i, in particolar­e sull’importo dell’aumento, sarebbero in corso. I tempi sono piuttosto stretti.

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