Il sogno di libertà di Popinga: da impiegato a fuggitivo
Il tema del fuggitivo è la chiave del romanzo di Georges Simenon L’uomo che guardava passare i treni, titolo che inaugura la collezione del «Corriere della Sera» dedicata alle storie senza il commissario Maigret, quelli che lo scrittore belga definiva «veri romanzi» (qui a destra la copertina). Il testo, uscito nel 1938 e pubblicato per la priva volta in Italia 1952, è in edicola in questi giorni a 8,90 (più il prezzo del quotidiano): Georges Simenon (1903-1989) racconta le vicende di Kees Popinga, un impiegato routinario che, alla luce di inattesi cambiamenti della situazione lavorativa, prova a realizzare il suo sogno di libertà ma si ritrova in maniera accidentale a commettere un crimine e a doversi dare alla fuga. Il libro è diventato anche un film con il titolo Illusione (1952), diretto da Harold French e interpretato da Claude Rains. La serie dei romanzi prevede 25 uscite con cadenza settimanale, ogni martedì fino a giugno. Martedì 5 gennaio tocca a La camera azzurra (1964), che si sviluppa attorno a una travolgente passione. Sempre in gennaio usciranno Tre camere a Manhattan (il 12), romanzo del 1946 d’ambientazione americana divenuto un film per la regia di Marcel Carné; e ancora Betty (il 19), opera scritta negli anni Sessanta portata sul grande schermo da Claude Chabrol con Marie Trintignant; e Gli intrusi (il 26), testo del 1940 su un avvocato che conduce una vita schiva fino a quando si trova ad avere a che fare con un omicidio. (s.col.)