Unioni civili, c’è l’intesa taglia-modifiche Dopo la piazza i primi voti in Aula
La Lega ritira il 90% degli emendamenti, stop al canguro dem. Ma resta il nodo delle pregiudiziali
Alla fine il «patto d’onore» si è consumato nella sua sede naturale: la conferenza dei capigruppi al Senato. E lì ieri mattina sono state decise molte cose per la legge sulle unioni civili. Il «patto» prima di tutto, ovvero: i leghisti che ritirano il 90 per cento dei cinquemila emendamenti e il senatore renziano Andrea Marcucci che ritira il suo emendamento canguro che quegli stessi emendamenti avrebbe permesso di saltare in un solo colpo. Ma si è deciso anche lo slittamento del voto sulle pregiudiziali di costituzionalità e sulle questioni sospensive: avrebbe dovuto essere oggi, sarà invece martedì 2 febbraio.
Ufficialmente lo slittamento c’è stato perché il capogruppo della Lega, Gianmarco Centinaio, ha fatto presente che il suo gruppo oggi sarà a Milano per un incontro con il Front National di Marine Le Pen, ma non si può non notare che questo slittamento coincide con la possibilità di votare dopo la manifestazione del Family Day, quella che sabato vedrà al Circo Massimo di Roma tutto il fronte schierato in difesa della famiglia tradizionale e contro tutta la legge Cirinnà.
Massimo Gandolfini, promotore del Family Day, ha infatti preso la palla al balzo e ha immediatamente diramato un comunicato: «Cari amici e tutto il popolo della famiglia, il rallentamento del percorso del disegno di legge Cirinnà, con la prima votazione martedì prossimo, rende ancora più determinante il risultato della nostra manifestazione, che non potrà non pesare sul disegno di legge». Alla manifestazione al Circo Massimo parteciperà anche Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie, il coordinamento delle associazioni cattoliche promosso dalla