Discese, fondo e freeride A ogni gigante il suo identikit
Dal Rosa al Cervino, gli stili diversi di vivere ad alta quota
Una geografia fisica e umana, aspra e favolosa. Una valle proiettata verso il futuro, ma con un cuore antico che non ha smesso di battere. Gente dallo spirito tenace e indipendente. La Valle d’Aosta offre tante opportunità per chi vuole scoprirla e goderne le straordinarie bellezze. Anche con gli sci ai piedi. La neve si è fatta attendere, poi finalmente è arrivata. Certo, la natura dei luoghi costringe a guardare in alto, alle vette più alte d’Europa, il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino, attorno alle quali si dipanano sconfinati comprensori sciistici. Ma la Vallée è costellata anche da una miriade di piccole stazioni a misura di famiglia, o attraversata da itinerari da percorrere in totale solitudine con le racchette da neve per godere appieno dello spettacolo della natura.
La novità dell’inverno, dopo l’inaugurazione avvenuta la scorsa estate, è la Skyway, già ribattezzata «l’ottava meraviglia del mondo», la funivia con 4 cabine rotanti e il pavimento riscaldato antighiaccio, che sale sul Bianco. Dalla terrazza circolare a 3.462 metri di Punta Helbronner si gode una vista grandiosa sulla vetta (4.810 metri). Courmayeur, ai piedi del massiccio, ma a quota di media montagna (1.200 m), garantisce ai suoi estimatori soggiorni tranquilli e assolati anche d’inverno. Cento chilometri di piste e 64 per il freeride. La località coniuga la vita alpina con il glamour e i lussi del turismo internazionale, senza perdere l’identità. Lo sci, il ghiaccio, l’avventura, ma anche lo shopping in via Roma e le raffinatezze da gourmet.
La Thuile è la capitale sciistica del cosiddetto Espace San Bernardo, amata per la bella neve e la ricchezza di piste impegnative, uno dei comprensori più grandi della Valle d’Aosta grazie al collegamento internazionale «sci ai piedi» con la stazione francese di La Rosière. E tra le più famose attraversate transfrontaliere, celeberrima è quella tra Cervinia e Zermatt, in Svizzera: trecentocinquanta chilometri di piste, comprese quelle collegate di Valtournenche, passando per i 3.883 metri del Piccolo Cervino. Dicevamo
delle infinite possibilità. C’è chi mai rinuncerebbe alle otto ore sugli sci senza mai percorrere la stessa pista, nel carosello del Monterosasky. I suoi numerosi e modernissimi impianti conducono fino ai piedi del massiccio del Rosa, ai 3.275 m di Punta Indren, raggiungendo il paradiso della neve fresca nel gotha dei percorsi di freeride. Certo, la scelta tra gli itinerari è molto variegata e se viene fatta affidandosi all’esperienza delle guide alpine e dei maestri di sci, consente di potersi divertire in totale sicurezza.
Tra le stazioni curiose della regione c’è poi la conca di Pila, raggiungibile da Aosta — unica città italiana ad avere una funivia che dal centro porta direttamente sulle piste. Per gli amanti del fondo, le mete principali sono Brusson e Cogne. Cogne è affacciato sul prato di Sant’Orso che d’inverno viene disegnato da anelli di diversa difficoltà che si addentrano nel bosco, nel Parco Nazionale Gran Paradiso. Il relax è garantito nei centri termali: il più antico risalente al 1834 si trova a Pré-Saint-Didier, dove è possibile rilassarsi nelle piscine esterne e nelle saune ricavate in baite di legno, con un panorama mozzafiato sulla catena del Monte Bianco.