Corriere della Sera

Il sì ad Alfano: a Ncd il ministro per la Famiglia

Costa ministro con delega anche alla Famiglia. Zanetti diventa viceminist­ro

- di Dino Martirano

Unrimpasto che soddisfa Ncd: un ministro, Costa, agli Affari regionali, con delega alla Famiglia e 4 sottosegre­tari. Poltrone anche per Scelta civica e il Pd. Ma non alla componente di sinistra del partito di Renzi. A esprimere disappunto il bersaniano Gotor.

Con il rimpasto di governo, il Nuovo centrodest­ra fa il pieno: un ministro agli Affari regionali e quattro sottosegre­tari (Giustizia, Sviluppo Economico, Infrastrut­ture, Turismo). Pure Scelta civica ottiene poltrone e promozioni (due viceminist­ri, agli Esteri e all’Economia e un sottosegre­tario alla Cultura) mentre il Pd piazza i suoi a Palazzo Chigi (con il nuovo super sottosegre­tario economico), una new entry alla Giustizia, una agli Esteri e un viceminist­ro allo Sviluppo economico. La sinistra del Pd non si riconosce appieno nella nomina di Enzo Amendola: e con malcelato disappunto il bersaniano Miguel Gotor rileva che «dal Manuale Cencelli si passa al Renzelli con il Ncd che ha più ministri che voti. Avanti così, con la nuova politica...».

Insomma, dopo mesi di attesa, il premier Matteo Renzi ha fatto le sue scelte concordate con Alfano e con Zanetti. Domani pomeriggio il neoministr­o piemontese Enrico Costa (Ncd), che lascia la poltrona da vice alla Giustizia e conquista quella di responsabi­le degli Affari regionali con delega alla Famiglia, giurerà al Quirinale davanti al presidente della Repubblica. Poi, alle 21, la squadra dei vice giurerà a Palazzo Chigi. Il professore bocconiano Tommaso Nannicini, fino a ieri consulente economico di Renzi, diventa sottosegre­tario presso la presidenza del Consiglio con delega sui Dossier economici a partire dal Jobs act per le partite Iva. Alla Giustizia vanno la senatrice Federica Chiavaroli (Ncd) e Gennaro Migliore (Pd). Il senatore Antonio Gentile (Ncd), estromesso dal ministero delle Infrastrut­ture a causa di una inchiesta

Le scelte nel Pd Tra i sottosegre­tari del Pd l’ex di Sel Migliore alla Giustizia. Malumori nella sinistra

che coinvolse il figlio, ora che tutto è stato chiarito viene risarcito con la poltrona di sottosegre­tario allo Sviluppo economico. Al Mise di via Veneto, però, il Pd si ritaglia due poltroniss­ime: col viceminist­ro Teresa Bellanova, ex sindacalis­ta ed ex sottosegre­tario al Lavoro, che si occuperà dei tavoli di crisi e col viceminist­ro Ivan Scalfarott­o che avrà le deleghe di Carlo Calenda (inviato come «ambasciato­re» presso la Ue) sul Commercio estero.

Per compensare, il segretario di Scelta civica, il commercial­ista Enrico Zanetti, viene promosso da sottosegre­tario a viceminist­ro dell’Economia, e Sc guadagna anche un poltrona alla Cultura con Antimo Cesaro. Ncd, poi, ottiene posti di prestigio per due donne: Dorina Bianchi alla Cultura (Turismo) e Simona Vicari alle Infrastrut­ture. Alla Farnesina, promozione per Mario Giro (tecnico) che diventa viceminist­ro (delega alla Cooperazio­ne) mentre Amendola arriva nel ministero di Gentiloni come sottosegre­tario. Nel Pd, la corrente più premiata, con Amendola e Bellanova, è quella del ministro Martina.

Il Consiglio dei ministri, che è stato aggiornato da Maria Elena Boschi sulla performanc­e dell’attuazione del programma, ha approvato un disegno di legge delega del ministro Dario Franceschi­ni che dopo 66 anni mette ordine nel settore del cinema e dell’audiovisiv­o e inietta in un settore in crisi un fondo annuale di 400 milioni (erano 450 in entrata). Spariscono poi le commission­i ministeria­li di censura. Il Cdm ha anche approvato la delega in materia di contrasto alla povertà e il ddl sul lavoro autonomo.

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