Smartworking Tutele e parità di retribuzione per l’occupazione «agile»
Laseconda parte del ddl introduce tutele per il «lavoro agile» o smartworking, cioè quello subordinato ma svolto in modalità flessibili rispetto ai luoghi e ai tempi di attività.
È previsto che: 1) il lavoratore che presta l’attività di lavoro subordinato in modalità agile ha diritto di ricevere un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato ai lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda.
Ildisegno di legge delega il governo a emanare entro sei mesi dall’approvazione del provvedimento in parlamento un decreto attuativo per l’introduzione di «una misura nazionale di contrasto alla povertà basata sul principio dell’inclusione attiva». Verrà cioè predisposto per ogni famiglia beneficiaria un progetto di inclusione sociale e lavorativa sostenuto non solo da un assegno di integrazione del reddito ma anche da un’offerta di servizi di formazione e collocamento nel mercato del lavoro.
Perreperire nuove risorse per finanziare l’assegno universale di contrasto alla povertà e i servizi connessi, il governo è delegato a riformare le prestazioni assistenziali e quelle previdenziali «sottoposte alla prova dei mezzi», ovvero condizionate al possesso di determinati requisiti economici. In particolare, potrebbe arrivare una stretta sulle integrazioni al minimo e sulle maggiorazioni sociali delle pensioni degli italiani residenti all’estero.
Più in generale, il governo studierà
2) Gli incentivi di carattere fiscale e contributivo eventualmente riconosciuti in relazione agli incrementi di produttività ed efficienza del lavoro subordinato, siano applicati anche quando l’attività lavorativa sia prestata in modalità di lavoro agile.
3) Il datore di lavoro garantisce al lavoratore che svolge la prestazione in modalità smartworking il rispetto delle norme in materia di salute e sicurezza.
La platea interessata, secondo le stime del ministero del Lavoro, è di circa 280mila famiglie con 550 mila figli minori, per un totale di 1.150.000 persone. In Italia i soggetti in condizioni di povertà assoluta, cioè non in grado di acquistare un paniere di beni essenziali, sono 4,1 milioni, secondo l’Istat. La legge di Stabilità stanzia 600 milioni per il contrasto alla povertà nel 2016, che saliranno a un miliardo dal 2017. come utilizzare maggiormente l’Isee, l’indicatore sintetico della ricchezza familiare, che tiene conto non solo dei redditi ma anche della situazione patrimoniale. Di conseguenza i requisiti per alcune prestazioni assistenziali che oggi si esauriscono nel reddito individuale potrebbero diventare più severi con l’Isee. Tuttavia, la delega esclude che la riforma possa colpire le prestazioni in essere e quelle a beneficio dei disabili.