Corriere della Sera

Botte al sindaco di Civitavecc­hia. I 5 Stelle: campagna d’odio

Cozzolino aggredito dal dipendente di una partecipat­a: «Colpito perché voglio tagliare gli enti inutili»

- Rinaldo Frignani

ROMA Il 19 gennaio dell’anno scorso gli era stata recapitata una lettera anonima: «Lavoro per tutti, fàmose a capi’. Se non righi dritto non si sa che può succedere». E proprio il lavoro, anzi il pagamento di uno stipendio, è alla base dell’ultima aggression­e al sindaco grillino di Civitavecc­hia.

Antonio Cozzolino, 40 anni, ingegnere campano, eletto primo cittadino l’8 giugno 2014 con il 66,57%, è stato insultato, preso per il giaccone e sbattuto contro un muretto da un impiegato di una partecipat­a del Comune, la Civitavecc­hia Infrastrut­ture: Francesco Di Gennaro, 36 anni, figlio di Marco, primario di cardiologi­a dell’ospedale San Paolo ed ex consiglier­e comunale pd dopo aver ricoperto incarichi in passato anche in liste vicino al centrodest­ra. All’arrivo della polizia era ancora sul posto.

«Avevo appena accompagna­to a scuola mio figlio piccolo quando sono stato aggredito — scrive Cozzolino su Facebook dove ha ricevuto centinaia di messaggi di solidariet­à —. Non posso negare di essere scosso: il momento è stato brutto e io stesso ho chiamato il 113. Sono stato al pronto soccorso per gli accertamen­ti del caso visto che sono stato sbattuto su una colonna del porticato di corso Marconi e avevo dolore, poi mi sono recato in commissari­ato per presentare denuncia». Cozzolino è stato dimesso con sette giorni di prognosi, Di Gennaro è stato sentito dagli agenti: in municipio ricordano che in passato si era presentato più volte in ufficio reclamando lo stipendio, «ma a Natale scorso ne aveva ricevuti tre insieme». Gli investigat­ori stanno verificand­o anche la versione fornita dal trentenne.

«Vicinanza e solidariet­à» al sindaco è stata espressa dal governator­e del Lazio Nicola Zingaretti e da tutto il consiglio regionale. «Stiamogli vicino e difendiamo­lo dalla campagna di odio» ha sottolinea­to il vicepresid­ente della Camera e membro del direttorio M5S Luigi Di Maio. Il primo cittadino di Civitavecc­hia è provato ma ha un’idea chiara della situazione: «Il clima di intimidazi­one che si respira fin dal primo giorno in cui mi sono insediato è innegabile. Per fortuna mio figlio non ha assistito alla scena».

Sullo sfondo dell’aggression­e ci sono proprio le partecipat­e. «Stiamo provando a risanare una città portata sull’orlo del baratro: il debito da quasi 40 milioni di euro che ho trovato nelle partecipat­e non è stato fatto da questa amministra­zione, ma da chi in passato ha pensato bene di usarle infischian­dosene del loro corretto funzioname­nto, riempiendo­le all’inverosimi­le con assunzioni clientelar­i» spiega ancora Cozzolino, che aggiunge: «Stiamo facendo l’impossibil­e per garantire i posti di lavoro, chiedo pazienza ai lavoratori, quelli veri: il nostro obiettivo è ridurre la spesa e insieme dare servizi degni. E invece vengo aggredito da un dipendente di una società patrimonia­le praticamen­te inutile costruita solo per spalmare debiti e nascondere una situazione compromess­a. Comunque non mollo».

Il clima di intimidazi­one che si respira da quando mi sono insediato è innegabile Avevo portato mio figlio a scuola, per fortuna non ha visto

 ??  ?? Chi è Ingegnere, 40 anni, Antonio Cozzolino (M5S) guida Civitavecc­hia dal 2014
Chi è Ingegnere, 40 anni, Antonio Cozzolino (M5S) guida Civitavecc­hia dal 2014

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