Corriere della Sera

Pd tra difesa e imbarazzo La minoranza preoccupat­a: questa storia non ci fa bene

- (Imagoecono­mica)

di chiudere in anticipo i lavori della Commission­e di inchiesta sulle banche, così da schivare l’insidia dell’audizione dell’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, in calendario per il 20 dicembre. Al Nazareno il leader è furioso e chiede ai fedelissim­i di bombardare con messaggi a sostegno di Boschi. Uno dopo l’altro i parlamenta­ri del Pd sfidano le opposizion­i a provare che la sottosegre­taria mentì in Aula alla Camera il 18 dicembre 2015. «Maria Elena dice la verità, Di Maio mente in maniera spudorata» attacca Simona Malpezzi. Su La 7 Matteo Renzi, 42 anni, ieri sera a Piazzapuli­ta di Corrado Formigli Per Walter Verini sono accuse strumental­i: «Basta usare la Commission­e come una clava». Parlano Marcucci, Fanucci, Bonifazi, Carbone, Esposito, Ermini, Fregolent... Ettore Rosato è stupito dalle «cattiverie volgari» delle opposizion­i, Lele Fiano respinge le «calunnie». Il presidente dem Matteo Orfini propone di fornire via mail ai commissari l’intervento di Boschi: «Vediamo se qualcuno ha voglia di fare il fact checking e scoprire se la bugia è della sottosegre­taria o del terzetto Di Battista, Calderoli e Speranza». Avanti così, fino a Claudio Velardi che respinge il «mix vomitevole di sessismo, misoginia, invidia sociale e sciacallag­gio».

Con la campagna che incombe e Renzi impegnato a decidere chi mettere in lista, nessuno nel Pd vuol sentire parlare di dimissioni, passi indietro o mancata candidatur­a di Boschi. Anche la minoranza sceglie la cautela. Michele Emiliano è impegnato a Roma

Il sostegno Dal Nazareno la richiesta ai fedelissim­i di mandare messaggi di sostegno

in un’«assemblea fiume», Francesco Boccia è «sommerso da migliaia di emendament­i» in commission­e, Andrea Orlando è a Genova e i suoi sono impegnati su altri fronti. Rosaria Capacchion­e: «Sono cose serie e delicate, voglio prima leggere tutto». Massimo Mucchetti: «Sono al lavoro sulla web tax».

Chi risponde, lascia trapelare imbarazzo e tensione. Cesare Damiano ammette che la preoccupaz­ione c’è: «Questa vicenda non farà del bene al Pd, perché la strumental­izzazione andrà avanti per tutta la campagna elettorale». Boschi si deve dimettere? «Non vado oltre». Prudenza anche da SinistraDe­m. Gianni Cuperlo, che dopo il voto si batterà per «rifondare il Pd», ha riunito i suoi parlamenta­ri e ha chiesto al mondo politico «di fare chiarezza e non alzare polveroni». L’ex presidente è preoccupat­o per i possibili effetti sulla corsa elettorale, ma non chiede a Boschi di lasciare e non farà da sponda allo «sciacallag­gio» delle opposizion­i.

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