Berlino, 5° giorno di negoziati Merkel-Spd, i no dei bavaresi
A 109 giorni dalle elezioni tedesche, arriva il momento della verità per il governo di Berlino e i destini di Angela Merkel. Dopo cinque giorni di pre-negoziati con la Spd di Martin Schulz, questa mattina sarà finalmente chiaro se iniziano o meno le trattative per la formazione della Grosse Koalition. O come dicono i tedeschi, se sarà un GroKo o NoKo, nessuna coalizione (e se quindi Angela Merkel sarà costretta a scegliere tra un governo di minoranza o l’andare a nuove elezioni). Ieri mattina la cancelliera si è detta ottimista, anche se, sosteneva, «ci sono ancora dei grossi ostacoli». Nel corso della giornata, da indiscrezioni della stampa, è emerso che il vero ostacolo all’intesa è ancora una volta la Csu bavarese. «Con la Cdu (il partito di Merkel, ndr) c’è l’accordo su tutto», hanno detto alla Bild fonti anonime dello schieramento socialdemocratico. Sempre secondo la stampa, si sarebbe in gran parte raggiunta l’intesa sui temi economici, ma non — almeno fino a tarda ora — su questioni di sicurezza, migranti, ricongiungimenti famigliari. Ed è proprio su questi temi che i bavaresi hanno posizioni in netto contrasto con il programma elettorale socialdemocratico. Anche l’esito positivo di questi pre-negoziati, in ogni caso, non porta all’automatica formazione del governo. Martin Schulz aveva promesso ai membri del suo partito di sottoporre il patto con Angela Merkel a un referendum. Lo farà con una consultazione il 21 gennaio. Solo a quel punto partirà la vera trattativa, ossia la contesa per la distribuzione dei ministeri chiave. Il governo dovrebbe nascere non prima di aprile.