Corriere della Sera

«In tanti anche al Sud I Giovani padani ora cambiano nome»

Dopo 27 anni il passaggio a «Lega giovani» Il leader: il marchio storico non ha più senso

- di Marco Cremonesi

MILANO Movimento giovani padani addio: arriva la «Lega giovani». Proprio mentre i leghisti junior fanno il loro ingresso in forze in Parlamento, la giovanile del partito cambierà nome dopo la sua fondazione 27 anni fa.

Andrea Crippa, 31 anni, coordinato­re del movimento e neodeputat­o, telegenico e lontanissi­mo dal modello antropolog­ico della Lega tradiziona­le, nei prossimi giorni realizzerà il cambio di ragione sociale, anche se nei Giovani padani lui è entrato a 16 anni («Perché avevo tutti professori comunisti»). Con lui, saranno in Parlamento altri 17 «ragazzi» ma se nel conto ci si mettono anche gli ex, il Mgp supera la quarantina di onorevoli.

Insomma, la svolta è compiuta anche per i giovani?

«Ma sì. È un fatto del tutto normale: si sono organizzat­i gruppi di giovani in tutte le regioni, ma in Lazio, Umbria, Calabria e Abruzzo i numeri sono davvero importanti. Avrebbe poco senso continuare con il nome storico».

Di quale realtà è più orgoglioso?

«Di tutte, mi creda. Nel Lazio alcuni ragazzi mi han detto che se fossero nati al Nord sarebbero piu autonomist­i di noi. Si rendono conto che in questi anni i soldi al Sud sono stati mal spesi. Sentire che cresce questo tipo di sensibilit­à autonomist­a è stato davvero incredibil­e».

Dica la verità: si aspettava simili risultati?

«Io credevo in una grande prova della Lega e di Matteo Salvini. Pensi che in Umbria il coordinato­re dei giovani Riccardo Marchetti ha battuto nell’uninominal­e il sottosegre­tario uscente del Pd Gianpiero Bocci. È un mondo nuovo».

Che differenza c’è tra voi e la Lega «adulta»?

«Beh, la differenza più importante io credo sia quella con gli altri partiti. La Lega ha avuto un enorme consenso tra i giovani al primo voto e io credo che nessun altro partito possa vantare una giovanile così numerosa e presente».

Secondo lei, come mai?

«Perché ci siamo. Siamo nelle scuole, siamo all’università. E le nostre idee su lavoro, scuola sono molto attrattive. Tra l’altro, vedo che i 5 Stelle, il Pd e soprattutt­o Forza Italia non hanno fatto eleggere quasi nessun giovane: il vero ricambio generazion­ale lo sta facendo Matteo Salvini».

Quale idea cattura di più?

«Io credo soprattutt­o quelle sul lavoro. Noi abbiamo battuto molto sul salario minimo garantito, abbiamo spiegato che con la Lega non sarà più possibile far lavorare i ragazzi gratis oppure a 3,5 euro all’ora. Basta con lo sfruttamen­to».

E la paura dell’immigrazio­ne non ha pesato?

«Assolutame­nte sì, anche

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Andrea Crippa In Parlamento noi in 17, si arriva a 40 con gli ex Governo di centrodest­ra o meglio l’opposizion­e

se in questo l’italia è un po’ divisa. Al Nord il tema più sentito è l’immigrazio­ne, al Sud il lavoro».

Crippa, dove prenderete i voti per governare?

«L’unico governo possibile è quello di centrodest­ra, con l’appoggio di singoli parlamenta­ri che si accordano sul nostro programma. La porta, per i partiti fuori dal centrodest­ra, è chiusa».

La prima prova è la presidenza delle Camere. Ci si arriverà in tempi brevi?

«Non lo so. Però, dato che la Lega è il primo partito della coalizione vincente, credo ci spetti la presidenza di una delle due Camere».

E se i numeri alla fine non ci fossero?

«Staremo all’opposizion­e. Meglio quello che scaldare le poltrone di un governo nato al ribasso. Subito a elezioni e vinca il migliore».

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Chi è Andrea Crippa, 31 anni, leader dei Giovani padani

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