Corriere della Sera

«Compro il tuo pane anche se non mangi con me»

- Giulia, Savona

Ho deciso di scriverti in un giorno in cui piango per il mio amore per te. Non piango perché è successo qualcosa di brutto o per qualcosa che hai fatto: piango per la paura che a volte mi assale di dover vivere senza di te. Ci sono giorni, come oggi, nei quali è più evidente quanto tu sia entrato nella mia vita e quanto la mia felicità dipenda da te. Quante cose che mi circondano mi ricordano il nostro «noi»; quanti luoghi, quanti gesti, quante abitudini di ogni giorno sono legate a te. Le circostanz­e sono troppo difficili per non avere paura di dover rinunciare a questo meraviglio­so amore che mi porta a comprare il pane che ti piace anche se non lo mangerai con me; che mi fa sognare di averti in cucina con me mentre io preparo la pasta che ti piace tanto; che mi fa pensare che tu sia vicino a me mentre stiro la sera; che mi fa sentire le tue mani sulla schiena anche quando sei lontano. Il tuo volermi «troppo bene» mi sta riempiendo così tanto il cuore che se non potessi più viverlo mi spegnerei, soffochere­i, soccombere­i. È questa la paura che mi assale a volte, e mi fa piangere, te l’ho voluto scrivere perché ti possa sempre ricordare quanto ti amo e in che modo tu mi abbia «rubato il cuore». Qualsiasi cosa succeda, voglio che tu ricordi sempre quanto mi hai reso felice e quanto io mi senta legata a te: ti amerò sempre e sarai sempre parte dalla mia vita.

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