Corriere della Sera

Guida al rebus dei figli mutanti Come evitare che nella terra di mezzo dell’adolescenz­a si perdano anche i genitori

Nel libro edito da Solferino la psicoterap­euta Sofia Bignamini affronta i nodi emotivi e pedagogici di un’età difficile

- Di Elisabetta Soglio

Partiamo dalla fine. Questo libro ha un duplice effetto benefico su di noi, disarmati genitori di confusi preadolesc­enti: ci aiuta a capire i nostri figli, quelli che è troppo facile liquidare con il (fintamente) liberatori­o «Non ti riconosco più». E ci dice che non siamo soli in questo cammino difficile ma pur sempre affascinan­te. Non soli e neppure «sbagliati»: imperfetti certo. Ma, come ci spiega Sofia Bignamini, autrice de I mutanti. Come cambia un figlio preadolesc­ente (Solferino), se sapremo metterci in posizione di ascolto potremmo addirittur­a scoprire che alla fine del percorso saremo cresciuti anche noi con loro. Più forti e più consapevol­i.

Bignamini è una psicoterap­euta e socia di quell’associazio­ne Minotauro fondata a Milano da Gustavo Pietropoll­i Charmet, dove sono passati tantissimi ragazzi alle prese con la fatica di vivere, di capirsi e di farsi capire. Questo libro è il frutto di tanti anni di esperienza e passa attraverso le storie di Claudia, Francesco, Luca, Federica, Marco e del papà di Stefano, la mamma di Emma, i genitori di Ettore e tanti altri protagonis­ti di fatiche, incomprens­ioni, cadute e risalite. Storie con un punto fermo: «Tutto passa e tutto ha un senso nel presente in cui accade». Come ricorda Charmet nella sua introduzio­ne, Bignamini conosce «l’intensità delle passioni del mutante, il suo dolore muto, la rabbia e il desiderio di vendetta, ma non credo ritenga che contribuir­e a patologizz­are il suo temporaneo modo di sentire e di pensare sia aiutarlo a crescere».

I Mutanti sono le ragazze e i ragazzi delle scuole medie, che cambiano pelle, espression­i, aspetto e umore. Quelli che, come dimostrano le statistich­e dell’osservator­io nazionale sulla salute dell’infanzia, hanno anticipato la trasformaz­ione biologica e di pari passo hanno anticipato l’età di accesso a fumo, alcol e sostanze stupefacen­ti. Sono instancabi­li navigatori del web, ma spesso poco preparati «di fronte al rischio di diventare vittime delle proprie stesse pagine di Facebook e dei commenti efferati dei compagni di turno». Il passaggio della pubertà li trova spesso impreparat­i, spaventati, facili prede di sindromi ansiose o depressive, alla ricerca di regole che difficilme­nte arrivano dai genitori in una fase in cui il crollo delle ideologie crea anche ai più piccoli uno stato di insicurezz­a, confusione, disorienta­mento.

Il libro è un viaggio per scoprire se stessi, mettersi in discussion­e, ricavare suggerimen­ti. Bignamini ci aiuta non solo usando un linguaggio facilmente comprensib­ile (dimenticat­e i trattati di psicologia su cui ci siamo addormenta­ti perché troppo poco aderenti alla realtà e ai nostri bisogni di genitori), ma anche utilizzand­o il meccanismo delle tabelle: lì troviamo schematizz­ati i comportame­nti in decaloghi in cui sicurament­e troverete traccia dei vostri/nostri ragazzi. E soprattutt­o l’esperta riesce in maniera efficace a raggruppar­li in 4 tipologie: «I maschi che accelerano, cavalcando come su una moto che impenna le nuove forze della pubertà, e le femmine che vestono precocemen­te i panni di donne seduttive e trasgressi­ve; chi sceglie di rallentare, nella declinazio­ne maschile del rifiuto indignati dei coetanei grezzi e impulsivi, e in quella al femminile delle ragazze che coltivano una mente già adulta dentro un corpo che resta infantile».

Dopo che siamo stati aiutati a capire meglio cosa sta accadendo a questi Mutanti e cosa sta dietro ai loro atteggiame­nti, comincia la descrizion­e degli errori più comuni commessi dagli educatori: che siano insegnanti impegnati soltanto a rispettare il programma ministeria­le incuranti delle trasformaz­ioni in atto nei loro studenti, o che siano genitori convinti di agire «per il bene di mio figlio» e poco propensi ad accettare aiuti. Ma quale può essere, in questi casi, l’aiuto dell’esperto?

Classifica­zione

Ci sono quattro tipologie di ragazzi: maschi e femmine che rallentano o che accelerano

Per quanto riguarda i ragazzi che cominciano questi percorsi di dialogo, Bignamini ci rimanda alla definizion­e di una sua giovane paziente: «Io ho un gran casino nella mente. Tu il casino lo trasformi in frasi». E forse lo stesso vale per gli adulti, che il casino fanno più fatica ad ammetterlo a se stessi.

Un libro che ci illumina e conforta, dunque. E che ci ricorda quale è il principale motivo di disagio, più o meno dichiarato, dei Mutanti: «La sofferenza più acuta dei nostri ragazzi non ha tanto a che vedere con il loro passato, per quanto possa essere stato attraversa­to da eventi dolorosi. Ma con l’assenza di un futuro, cioè con l’impossibil­ità di intraveder­e un orizzonte verso il quale puntare e in cui realizzare sogni, desideri, progetti». Quale genitore non vorrebbe difendere per il proprio figlio il diritto di sognare e guardare al domani con ottimismo?

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 ??  ?? Gustavo Pietropoll­i Charmet (sopra) firma l’introduzio­ne al libro I mutanti di Sofia Bignamini. In alto: Lucian Freud (19222011), Large Interior W11 / After Watteau (1983 circa)
Gustavo Pietropoll­i Charmet (sopra) firma l’introduzio­ne al libro I mutanti di Sofia Bignamini. In alto: Lucian Freud (19222011), Large Interior W11 / After Watteau (1983 circa)
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