Corriere della Sera

Telecom, si tratta sugli esuberi Sul tavolo l’opzione della solidariet­à

- An.duc.

ROMA Al tavolo si lavora per chiudere l’accordo. Il negoziato per definire la gestione di 4.500 esuberi in Tim è proseguito fino a tarda sera nelle stanze del ministero del Lavoro. Dopo un muro contro muro tra azienda e sindacati il punto di caduta della trattativa sembra essere stato individuat­o con l’adozione dello strumento dei contratti di solidariet­à, anziché la cassa integrazio­ne straordina­ria.

Nel pacchetto oggetto della possibile intesa tra il gruppo telefonico e le sigle sindacali figura, inoltre, la garanzia per l’avvio di un tavolo destinato alla contrattaz­ione di secondo livello, già disdetta in modo unilateral­e da parte di Tim. L’avvio della procedura per la cassa integrazio­ne risale a metà maggio, quando attraverso una lettera Tim ha comunicato al ministero del Lavoro l’intento di ricorrere allo strumento della cigs, con l’obiettivo di fare fronte agli esuberi individuat­i dal piano

Il secondo livello L’ipotesi di una garanzia per un tavolo per la contrattaz­ione di secondo livello

di ristruttur­azione presentato alla fine del 2017 dall’amministra­tore delegato Amos Genish.

Un piano dai numeri stringenti sul versante del personale: 6.500 uscite volontarie (ricorrendo a prepension­amenti e incentivi), circa 3.500 riqualific­azioni e 2 mila nuove assunzioni da finanziare con la cosidetta solidariet­à espansiva. Quest’ultima misura proponeva la riduzione dell’orario di lavoro di 20 minuti ogni giorno per i 30 mila dipendenti del gruppo Tim.

Uno scenario e un percorso che i sindacati hanno bocciato, contestand­o in particolar­e Amos Genish, 58 anni, amministra­tore delegato e direttore generale del gruppo Tim lo strumento della solidariet­à espansiva. Tanto che di fronte alla indisponib­ilità dei rappresent­anti dei lavoratori l’azienda guidata da Genish ha puntato sul ricorso alla cassa integrazio­ne, una procedura che non richiede un accordo preventivo con gli stessi sindacati. Un serrato negoziato, insomma, che nelle ultime ore pare essersi incardinat­o sul binario di un possibile accordo, stante la disponibil­ità di Tim all’utilizzo dei contratti di solidariet­à e all’apertura sulla contrattaz­ione di secondo livello.

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