Milano si squaglia, Trento non perdona e pareggia
L’olimpia avanti di 11 punti subisce la straordinaria rimonta dell’aquila nell’ultimo quarto
TRENTO Capace di resistere, di incassare, di soffrire alle corde. E poi di colpire di rimessa, sorprendendo l’avversario fino a inciucchirlo con la velocità e con i colpi a segno. Era la Trento del basket o Muhammad Ali? Un po’ entrambi e c’è pure questo parallelo pugilistico nel successo (77-74) che l’aquila bianconera ghermisce spappolando Milano con un quarto tempo da cineteca, nel quale L’EA7 sbaglia film: era avviata a «Momenti di gloria», si è ritrovata in un horror. Basta un dato: dal +11 del 27’ (53-42, tripla di Micov), l’olimpia ha rimediato un’imbarcata da 31-4 dopo la quale s’è ritrovata anche a -16 (57-73) vedendo Shavon Shields completare uno show da 31 punti, 24 dei quali nel secondo tempo. È 2-2, la serie scudetto aggiunge un altro pezzo: ci sarà di sicuro anche gara 6, di nuovo tra Adige e montagne. Ma la prospettiva della settima e ultima sfida non è remota.
È incredibile come Milano si sia fatta scappare una partita che aveva in pugno, complici le medie orripilanti al tiro della Dolomiti (3 su 19 nelle triple) ma anche, finalmente, grazie alla sua capacità di fare muro davanti all’avversario e di alternare il gioco perimetrale con quello sui «big men». Non solo: L’EA7, rispetto a gara 3, aveva pure sistemato la voce rimbalzi totali e rimbalzi offensivi, carpendo ai padroni di casa l’anima che sabato scorso li aveva assistiti. Però dopo aver seminato bene, l’olimpia ha raccolto male: in quell’ultimo tempo surreale, nel quale la Dolomiti ha trovato una furia devastante, è saltato tutto il sistema di gioco.
Eppure Milano aveva saputo dominare in profondità il match, respingendo Trento tutte le volte che con miniparziali rientrava in partita. L’aquila era troppo fallosa nelle conclusioni, da fuori e da sotto. E le mancava il passo da guerriero che la contraddistingue. L’ha però recuperato tra la fine del terzo tempo e l’inizio del quarto. Shields ha dettato la linea («Siamo in grado di tentare l’impossibile»), la squadra è esplosa (in positivo) alzando a mille il ritmo. Una tonnara. Milano, nella quale salviamo solo Micov e Cinciarini, è finita intrappolata e la rimonta da -16 fino ai tre punti finali di scarto non fa altro che aggiungere sale sulla ferita.
Fiducia
Decisivo il 31-4 dei padroni di casa nel finale. Shields super: «Pronti all’impossibile»