Corriere della Sera

Nespoli: «Abile e preparato, la scelta mi ha sorpreso I cambi? Possono far danni»

- G. Cap.

MILANO «Sono rimasto sorpreso, non me l’aspettavo. Conosco da tempo il professor Battiston e l’ho sempre apprezzato per la preparazio­ne scientific­a e la serietà profession­ale», commenta l’astronauta Paolo Nespoli che raggiungia­mo a Houston.

I suoi contatti come sono iniziati ?

«Alla selezione come astronauta nel 1997. Lui era il rappresent­ante scientific­o della Commission­e. Ma poi l’ho rivisto alcune volte per la missione del rilevatore di antimateri­a Ams portato sulla Stazione spaziale. Mi rendo conto, però, che gestire un’agenzia spaziale è un mestiere complicato».

Che cosa vuol dire ?

«Devi avere una buona preparazio­ne e saper gestire tanti interessi spesso contrappos­ti e che sono economici e politici. Credo che lui abbia dato il meglio di sé per entrambi gli aspetti».

Quale è stato il momento più significat­ivo nel suo rapporto con Battiston?

«Pochi mesi dopo essere diventato presidente mi ha chiamato per propormi di ritornare nello spazio. Sarebbe stata la terza volta ed era un atto di fiducia nei miei confronti. Quindi ho accettato».

Come vede la sua uscita e il

L’esempio della Nasa Scelte politiche legittime, ma i vertici della Nasa sono stati confermati da presidenti di partiti diversi

cambiament­o inevitabil­e ?

«Io non sono addentro agli affari della politica. Non sono ovviamente contrario alle posizioni che i partiti possono esprimere secondo le loro logiche. Però credo che soprattutt­o per enti scientific­i e legati all’innovazion­e, due aspetti strategici per il Paese, si debba prima di tutto guardare al merito, alla preparazio­ne specifica e considerar­lo prioritari­o rispetto ad altre motivazion­i. Un settore come lo spazio vive in una dimensione internazio­nale con un confronto continuo e se non si è all’altezza è il Paese che ne subisce le conseguenz­e. Insomma, occorrono persone giuste al posto giusto».

Cambiare troppo, dunque, si presenta come rischio ?

«Bisogna tener conto che i programmi spaziali richiedono sempre molti anni per essere realizzati e questo significa la necessità di riferiment­i costanti, di una linea guida che assicuri la continuità. Anche perché si svolgono nella maggior parte dei casi in contesti internazio­nali. Bisogna esserne consapevol­i e tenerne conto se non si vuol provocare danni di vario genere. Osserviamo anche quello che succede altrove».

Ci sono esempi da seguire?

«Guardiamo, per esempio, alla Nasa. In passato si sono avvicendat­i presidenti di diversi schieramen­ti politici alla Casa Bianca ma l’amministra­tore del grande ente aerospazia­le è stato in varie occasioni riconferma­to senza creare traumi, consideran­do il suo valore non facendo prevalere se fosse stato repubblica­no o democratic­o».

Il professor Battiston meritava di rimanere a suo giudizio?

«Penso che dobbiamo essergli grati per quello che ha fatto per la fisica, per lo spazio e direi soprattutt­o per il nostro Paese. Per questo gli faccio i migliori auguri per un futuro sempre spaziale perché penso che abbia sicurament­e ancora molto da fare e da dire per sviluppare un settore strategico per l’economia di una nazione».

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Chi è Paolo Nespoli, 61 anni, maggiore dell’aeronautic­a, ingegnere e astronauta

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