Corriere della Sera

La leader dei gilet gialli: «Nessuna alleanza con il Movimento»

Levavasseu­r: ma assurdo l’attacco di Parigi

- di Stefano Montefiori DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

PARIGI Infermiera 31enne, madre di due figli che alleva sola, Ingrid Levavasseu­r ieri ha lasciato la sua Normandia rurale per venire a manifestar­e a Parigi. È la capolista del Ralliement d’initiative citoyenne (Ric), il primo partito nato dal movimento dei gilet gialli.

Come mai non ha partecipat­o all’ormai famigerato incontro di martedì scorso con Di Maio?

«Per motivi familiari e mi dispiace, ero favorevole a incontrarl­o perché abbiamo bisogno di confronto con il Movimento Cinque Stelle, è importante ● Ingrid Levavasseu­r, 31 anni, capolista del Ralliement d’initiative citoyenne (Ric), il primo partito nato dal movimento dei gilet gialli

sapere come hanno fatto loro a passare dal movimento alla politica».

Che cosa pensa della crisi tra Francia e Italia nata da quell’incontro?

«La trovo inconcepib­ile, non capisco come una visita possa provocare un problema così grande. Certo i gilet gialli non possono prendersi la responsabi­lità delle difficoltà tra Francia e Italia, che nascono da prima».

Tra i gilet gialli, Christophe Chalençon ha lasciato la lista Ric per allearsi con Di Maio. Che ne pensa?

«Allearsi con il Movimento Cinque Stelle è fuori questione per me. Va benissimo

scambiarci punti di vista, informazio­ni ma niente di e più. Almeno non adesso».

Lei è capolista di Ric. Si è posta un obiettivo, una percentual­e da raggiunger­e alle Europee?

«Nessun obiettivo, vedremo che cosa succederà. Ho fiducia nei miei connaziona­li».

Lei è stata molto criticata per avere dichiarato che la Francia ha bisogno dell’unione europea. La accusano di essere diventata macronista.

«Non lo sono affatto, questo governo non mi piace, è ora di cambiare le cose e fare in modo che il popolo venga ascoltato, finalmente. Solo,

penso che da sola la Francia non possa reggere la concorrenz­a di colossi come Cina o Stati Uniti. Ma ci sono anche motivi culturali, di identità. È un insieme di cose». La sua lista si collocherà a destra o a sinistra?

«Di sicuro non alle estreme, siamo pluralisti. Non etichettia­mo nessuno, per noi destra e sinistra non vogliono più dire niente oggi». Lo dice anche Macron.

«Solo che Macron privilegia la sua classe sociale,dimentica che in basso ci sono altre persone che soffrono».

Lei aveva accettato un ruolo di commentatr­ice nella tv all news Bfm ma ha dovuto rinunciare a seguito delle minacce. Nei social media è vittima di attacchi e insulti sessisti. Come affronta questa violenza, lei che si è affacciata alla politica solo pochi mesi fa?

«Non ci sono abituata ma me lo aspettavo. E non mi fermeranno, vado dritta per la mia strada».

 Ero favorevole a incontrare Di Maio per capire come hanno fatto a passare alla politica 

La Francia ha bisogno della Ue? Da sola non può reggere la concorrenz­a di Cina e Stati Uniti

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Sul confine Attivisti dei gilet gialli sono stati fermati dai gendarmi francesi a Mentone sul confine con l'italia. Al centro, con la barba, uno dei leader, Maxime Nicolle detto Fly Rider (Epa)
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