«Sono state rubate»: la Nigeria contesta l’asta di due statue
L’asta è annunciata per oggi, da Christie’s a Parigi, ma gli storici dell’arte nigeriani e lo stesso governo di Abuja stanno cercando di bloccare una vendita che potrebbe in totale raggiungere e superare il milione di dollari di incasso. Al centro del contendere una coppia di statuette raffiguranti due spiriti Alusi, adorati nella religione degli Igbo, uno dei tre gruppi etnici più grandi della Nigeria. La casa d’aste li ha messi in catalogo con un prezzo base di 280 mila dollari: nella scheda che accompagna le due statuette si spiega che provengono dalla collezione di sculture africane appartenuta a Jacques Kerchache, molto legato al presidente Jacques Chirac e tra i sostenitori della realizzazione del museo del Quai Branly a Parigi. Alla morte di Kerchache, nel 2001, i due pezzi sono stati acquisiti da un collezionista privato che ora ha deciso di metterli in vendita. Sollevando le violente proteste del governo nigeriano e in particolare quelle dello studioso Chika Okeke-agulu dell’università di Princeton secondo il quale gli spiriti sarebbero stati sottratti illegalmente alla comunità Igbo durante la guerra civile 1967-1970 che ha provocato la morte di oltre tre milioni di persone. «Nessuno dei pezzi all’asta è stato acquisito illegalmente», è stata la (secca) reazione di Christie’s.