Corriere della Sera

VIETARE DI FAR TARDI LA SERA NON È UN CRIMINE CONTRO L’UMANITÀ

- Cara Flaminia,

La sua lettera è di ieri mattina, ma nel frattempo i dati che lei cita sono ulteriorme­nte peggiorati. I quotidiani e i siti d’informazio­ne citano la percentual­e dei positivi sui tamponi effettuati ogni giorno, più volte. Non siamo ovviamente ai livelli di marzo. Ma l’esperienza dimostra che la pandemia può peggiorare molto rapidament­e. Certo, l’allarmismo non serve a nulla, ed è controprod­ucente. Ma in giro non sento allarmismo. Sento molta gente sostenere tesi strampalat­e e assurde: è un complotto cinese, no è un complotto americano, ma che dite è un complotto mondiale, no è un piano di Conte per tenerci sotto controllo. Verrebbe da dire: magari ci fosse un piano. Il mondo intero va avanti a tentoni, naviga a vista. L’unico Paese davvero uscito dalla pandemia è la Cina; ma l’ha fatto con metodi dittatoria­li da noi impensabil­i. Però tra l’esecuzione sommaria di coloro che trasgrediv­ano il lockdown e tossire sul prosciutto con la mascherina abbassata, come ho visto fare al salumiere ieri mattina, c’è di mezzo il buonsenso, il rispetto reciproco. La sua citazione di Göring, gentile signora Pantanella, è fuori luogo. Qui non ci sono nazisti o bolscevich­i. Ho qualche dubbio che il coprifuoco serva davvero. Ma rinunciare a fare tardi la sera non significa essere rastrellat­i e mandati nei lager o nei gulag. C’è un governo e ci sono «governator­i» non sempre all’altezza della situazione; ma quale Paese, tranne la solita Germania, lo è? Non sarebbe la prima volta che gli italiani si comportano meglio delle loro classi dirigenti. Vediamo di farlo.

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