Corriere della Sera

I conti di Cgia: Pil, rischiamo di bruciare 160 miliardi

- di Paola Pica

La pandemia rischia di mandare in fumo 160 miliardi di Pil. La stima è della Cgia di Mestre, secondo cui nelle «più rosee previsioni» il Prodotto interno lordo calerà nel 2020 di circa il 10%. Per dare l’idea della dimensione della perdita, afferma il coordinato­re dell’ufficio studi Paolo Zabeo , è come se un’intera regione con la produttivi­tà del Veneto fosse rimasta in lockdown per un anno intero. Con poca liquidità, consumi e investimen­ti in caduta verticale, inoltre, il Paese sta «scivolando pericolosa­mente verso la deflazione». Dallo scorso mese di maggio, l’indice dei prezzi al consumo è sempre negativo: nonostante i prezzi diminuisca­no, le famiglie non acquistano a causa delle minori disponibil­ità economiche e delle aspettativ­e negative. «Quel poco che viene venduto — osserva la Cgia — comporta, per i dettaglian­ti, margini di guadagno sempre più risicati». La merce, rimanendo sugli scaffali e nelle vetrine determina una situazione di difficoltà ma anche per le imprese manifattur­iere costrette a ridurre la produzione

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