Corriere della Sera

La Juve è un cantiere e si inceppa a Crotone

Solo un pareggio per Pirlo: un gol annullato e Chiesa espulso

- DAL NOSTRO INVIATO Paolo Tomaselli

Ci sono stadi che per svariati motivi restano sullo stomaco e il vecchio «Scida» di Crotone entra nella lista juventina: dopo l’1-1 dell’aprile 2018 che riportò il Napoli di Sarri sotto ai bianconeri, arriva lo stesso risultato nel giorno in cui il Milan scappa e il Napoli si rimette in pari in attesa dell’esito del ricorso sul 3-0 a tavolino.

La Juventus va in svantaggio presto per un rigore — pareggia quasi subito con un contropied­e corale, ben finalizzat­o da Morata — poi si ritrova in 10 per l’espulsione di Chiesa e si vede annullare il 2-1 per un fuorigioco millimetri­co dello stesso spagnolo: tre episodi — suffragati dalla

Var — che però alimentano la sindrome da accerchiam­ento evocata giovedì dal presidente Agnelli.

Quella che resta è però l’impression­e di una Juventus ancora in piena costruzion­e, che ha bisogno di tempo per mettere in pratica un’idea di calcio molto offensivo. A giudicare dalla falsa partenza sia nel primo che nel secondo tempo, le distanze e i meccanismi sono ancora piuttosto imprecisi. Senza dimenticar­e che le assenze di Ronaldo e Dybala sono pesanti.

Il Crotone però, con il suo 3-5-2 veloce e propositiv­o, si fa subito pericoloso: Reca, sulla fascia di Chiesa e Danilo, arriva dentro l’area con facilità e alla terza discesa viene steso da Bonucci, con un pestone. Generoso o meno, il rigore, segnato da Simy, c’è. La Juve soffre le ripartenze dei calabresi, con l’ex Stella Rossa Vulic molto attivo, ma è proprio con un classico contropied­e che Madama pareggia: Morata inizia l’azione con un bel controllo per Kulusevski, che lancia Chiesa in profondità, gran cross per lo spagnolo che scarica in rete anticipand­o Magallan.

Tutto sistemato? Non proprio: nella seconda parte del primo tempo la Juve si fa più pericolosa, con un paio di incursioni di Portanova. Arthur prende il controllo del pallone e dà più equilibrio all’intera architettu­ra. In realtà — e suona strano dirlo — è il Crotone che ha accusato il colpo del pareggio. Perché a inizio ripresa i calabresi riprendono possesso del centrocamp­o e si fanno pericolosi, perdendosi al momento del dunque. La Juventus è sempre spezzata in due tronconi, un vecchio problema.

L’espulsione di Chiesa (che nella scivolata su Cigarini ha il piede aperto ma non riesce a toglierlo), costringe i bianconeri a chiudersi e a ripartire, soffrendo ma dando l’impression­e di poter vincere con una giocata. Morata centra il palo con un colpo di testa e poi si vede annullare per fuorigioco il gol, segnato grazie a una discesa di Cuadrado. Del punto non c’è troppo da lamentarsi. Basta che per la Juve e Pirlo sia un punto di partenza.

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