Corriere della Sera

Pioli ritrova il suo vecchio Milan Qualità e ritmo inchiodano la Roma

I rossoneri passano con Kessie su rigore e Rebic che replica al pareggio di Veretout

- Luca Valdiserri

Per lo scudetto non si sa, soprattutt­o se Pioli continuerà a perdere giocatori (ieri Ibrahimovi­c, Calhanoglu e Rebic), ma per la corsa Champions è un passo da gigante. Il Milan batte la Roma all’Olimpico, che era l’ultimo campo imbattuto della serie A, e dà un calcio a ogni sospetto di crisi dopo la doppia sconfitta contro Spezia e Inter. Il vantaggio dei rossoneri sulla Roma, quinta, è adesso di 8 punti, che sono quasi 9 per lo scontro diretto favorevole. Soprattutt­o nel primo tempo i rossoneri hanno giocato una gara ad alto ritmo e con tanta qualità, costringen­do la Roma a una difesa spesso affannosa.

I gialloross­i sono andati un po’ meglio nella ripresa, ma hanno fallito per l’ennesima volta un big match: Fonseca ha portato a casa 3 punti su 24 disponibil­i contro Juve (due volte), Milan (due volte), Inter, Atalanta, Lazio e Napoli. Un attestato di mediocrità.

È stata una gara piena di episodi critici per l’arbitro Guida. Dal punto di vista tattico, però, Pioli l’ha dominata attraverso un pressing forsennato ma lucido. Nel primo tempo il Milan potrebbe fare gol in tutti i modi: Ibra di tacco su harakiri condiviso tra Fazio e Paul Lopez; ancora Zlatan a porta vuota, ma in fuorigioco, su assist troppo umile di Rebic che invece avrebbe dovuto tirare; Saelemaeke­rs che centra un difensore dal dischetto del rigore anziché lo specchio della porta; Kjaer che colpisce la traversa di testa su azione da corner;

Rebic, il migliore in campo, con due spingardat­e respinte a pugni chiusi da Pau Lopez.

Succede invece che il meritato vantaggio arrivi per la segnalazio­ne del Var (Irrati) di un pestone di Fazio a Calabria proprio sulla riga dell’area di rigore. È il penalty numero 15 in campionato, fallo inutile ma chiaro, che Guida non vede (come molto altro) e fischia quasi due minuti dopo, facendo infuriare Fonseca. Il portoghese aveva visto prima annullare un gol di Mkhitaryan per precedente fallo di Mancini e poi spegnere il Var su un recupero disperato di Tomori su Veretout, che ai romanisti ha ricordato l’intervento di Freuler in AtalantaRe­al Madrid. Questo per dire che, anche se spesso subissata di colpi come un pugile all’angolo, pure la Roma ha avuto le sue occasioni, come ad esempio un tiro di Pellegrini a colpo sicuro salvato a corpo morto dal bravo Tomori, sostituto di Romagnoli panchinato da Pioli.

Fonseca è stato costretto a tenere molto bassa la linea difensiva, sempre a 5 e, dopo una mezzora di bombardame­nto, ha arretrato Pellegrini a centrocamp­o in un 5-3-2. Il Milan non poteva continuare a quel ritmo e la Roma è stata brava a rientrare in partita, appena iniziata la ripresa, con il decimo gol in campionato di Veretout, servito da Spinazzola. Poteva essere la svolta, ma è proprio lì che si è vista la forza mentale del Milan. Una percussion­e di Rebic, che ha lasciato sul posto Mancini, ha riportato subito avanti i rossoneri. Usciti per problemi muscolari Ibra e lo stesso Rebic, il Milan ha dovuto soffrire. La Roma ha chiesto un rigore per un contatto tra Mkhitaryan e Theo, Guida ha chiuso gli occhi su un fallo in area di Karsdorp su Leao. Il risultato non si è più mosso, ma è stato quello giusto.

Pressing iniziale e forsennato dei milanisti, bravo Tomori al posto di Romagnoli

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Ante Rebic segna il gol del 2-1. Per il croato è il quarto centro nelle ultime quattro presenze in campionato
(Getty Images) Decisivo Ante Rebic segna il gol del 2-1. Per il croato è il quarto centro nelle ultime quattro presenze in campionato

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