Di Fede: «Bello quando i giovani trovano spazio»
Mazzardis: prevale la volontà di costruire. Canestrini: Alessandro coinvolga tutti
BOLZANO L’ultimo atto di Liliana Di Fede è stata la direzione nazionale a Roma in cui si è deciso di riannodare il dialogo con la galassia che sta a sinistra del Pd. «Una scelta che condivido in pieno» dice Di Fede che però ha la mente rivolta a Bolzano. Per me, che ho creduto e credo in lui, la vittoria di Huber è una gioia infinita. Provo rispetto per le sue capacità: ma anche affetto, perché è un ragazzo di 30 anni, ed è sempre bello quando i giovani hanno spazio» commenta Di Fede che durante il suo mandato ha avuto durissimi scontri con la minoranza interna che però aveva un’influenza molto maggiore. «Il risultato di Alessandro è andato oltre le attese» commenta ancora la segretaria uscente.
Soddisfatta anche la vicesegretaria uscente, Nadia Mazzardis. «Ha vinto la riconoscenza del lavoro fatto dai tanti volontari, contro il “tutto sbagliato”. Ha vinto la voglia di costruire insieme, giovani e meno giovani, più esperti e meno esperti, contro il “cambiare tutto” a chiacchiere e hanno vinto le buone relazioni, quelle che abbiamo saputo costruire, rimangono, salde e solide» sottolinea Mazzardis che, insieme a Di Fede, farà parte di diritto della prossima assemblea in quanto rappresentante della commissione per il congresso.
Tra i sostenitori di Huber, l’atmosfera è di pura euforia. La cordata che ha sostenuto il capogruppo bolzanino ha saldamente in mano le redini del partito e può fare il bello e il cattivo tempo senza le minoranze. Tra i fedelissimi di Staffler invece regna la delusione. I big evitano di commentare, quasi che le primarie non ci fossero state. L’unica che si espone è Miriam Canestrini. «Mi auguro che Ale coinvolga tutti gli amici che entreranno a far parte dell’assemblea provinciale per ricostruire la fiducia nelle persone che abitano questa terra, per parlare finalmente di contenuti, di progetti e per ridare fiducia a chi crede ancora che la politica possa concentrarsi sui bisogni e le necessità della gente, e non sulle poltrone. Voglio credere e sperare che questa sferzata di “giovinezza” possa portare aria nuova e pulita. Ci sono persone che hanno lavorato in questi dieci anni e oltre; ora è arrivato il momento di fare spazio a volti nuovi che lavorano con i ritmi del 2017 e non del 2010, con nuove prospettive ma anche con nuovissime difficoltà da superare» dice la vicepresidente di Oltrisarco.
Da destra e da sinistra invece piovono battutine e prese in giro. Anche se nessuno, eccetto l’Svp, riuscirebbe a mobilitare 2.800 persone.