Corriere dell'Alto Adige

Personale giudiziari­o Trenta trasferime­nti La Flp: deportazio­ne

Circolare «choc» del ministero. La Flp: è una deportazio­ne illegale

- di Marco Angelucci

Colpo di scena nella vertenza legata al personale della giustizia. I 30 dipendenti che hanno scelto di rimanere in capo allo Stato hanno ricevuto un vero e proprio ultimatum da via Arenula. Il direttore Fabbrini ha intimato loro di «scegliere nel più breve tempo possibile una sede di servizio in altra Regione». Il sindacato Flp: «È una deportazio­ne».

Colpo di scena nella vertenza legata al personale della giustizia. I trenta dipendenti che hanno scelto di rimanere in capo allo Stato infatti hanno ricevuto un vero e proprio ultimatum da via Arenula. Il direttore generale del Dipartimen­to Personale, Barbara Fabbrini, infatti ha intimato loro di «scegliere nel più breve tempo possibile una sede di servizio in altra Regione». Il sindacato Flp, da sempre contrario alla regionaliz­zazione, si prepara a scendere sul piede di guerra. «É una deportazio­ne» tuona il segretario regionale della Flp che parla di un «comportame­nto scandaloso da parte del ministero dell’Ingiustizi­a».

La norma di attuazione sul personale della giustizia è uno dei tanti successi ottenuti dalla pattuglia parlamenta­re della Volksparte­i. In pratica dal primo gennaio di quest’anno, tutto il personale amministra­tivo dei tribunali (cancellier­i, autisti e amministra­tivi) è passato il capo alla Regione. I circa 390 dipendenti hanno avuto tempo fino ai primi di luglio per scegliere se rimanere alle dipendenze dello Stato o passare alla Regione. In trenta hanno scelto lo Stato con la promessa di poter rimanere in Regione.

In una circolare del 3 luglio, il capodipart­imento Gioacchino Natoli infatti informava il personale che poteva chiedere il trasferime­nti «presso uffici giudiziari in altre regioni. O, in alternativ­a, presso altri uffici giudiziari in TRentino Alto Adige (Giustizia minorile e amministra­zione penitenzia­ria) o presso altre amministra­zioni».

Il 9 novembre però è arrivata la doccia gelida. Un’altra circolare, stavolta della Direzione personale, ha informato i dipendenti che solo un paio di trasferime­nti (alla Giustizia minorile di Bolzano e Trento) erano stati accettati mentre l’amministra­zione penitenzia­ria non aveva dato disponibil­ità. Dunque i dipendenti «sono invitati a scegliere nel più breve tempo possibile una nuova sede di servizio posta in altra regione».

Il sindacato Flp grida allo scandalo. «Questa è una vera e propria deportazio­ne di interi gruppi familiari che da oltre trent’anni vivono e lavorano in Regione. Oltretutto — fa notare il segretario regionale della Flp, Giuseppe Vetrone — è gravissimo che un dirigente generale del ministero ignori le leggi e le norme costituzio­nali. Il personale in servizio in provincia di Bolzano non può essere trasferito senza il proprio assenso. Non era mai successo — aggiunge Vetrone — che a seguito della provincial­izzazione di interi comparti statali si arrivasse a cacciare le persone dai propri uffici. Questa vicenda kafkiana finirà in tribunale».

Lo scontro rischia di andare per le lunghe. Se i tribunali regionali, già in carenza di organico, perderanno pure gli optanti i tempi di tutti i processi rischiano di allungarsi ancora di più.

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Rebus Il tribunale di Bolzano. Con il trasferime­nto degli statali la carenza di organico sarà ancora più drammatica

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