Corriere dello Sport (Campania)

CALLEJON TUTTI ASPETTANO IL RITORNO AL GOL

863 minuti senza segnare in campionato. E stasera...

- Di Francesco Modugno ©RIPRODUZIO­NE RISERVATA MOSCA

Si è già fatto avanti, almeno tatticamen­te. Coi nerazzurri del Bruges ha fatto le prove. Si è mosso da centravant­i, da falso nueve. Ha cercato il gol. E un po' pure se stesso, il bomber che è in lui, quello che fin qui ha fatto gol soltanto nelle Coppe. Callejon dentro l'area: lì perché sa buttarla dentro. Più vicino a quella porta che sembra ormai improvvisa­mente rimpicciol­itasi. Sbarrata. Stregata. Quattro reti e due assist. Ma solo in Europa. Là dove è stato decisivo. Là dove è stato lui. Com'era, com'è. Josè Maria Callejon il freddo. Spietato negli ultimi metri. Nel tabellino con quella 7 addosso ereditata da Cavani e che a Madrid è di CR7. L'amico impomatato uguale. Con gli stessi passettini corti e quell'aria coraggiosa e un po' spavalda. Sicura di sé. Come pure lui, sin da quando arrivò. CalleGOL per due anni. Il "pichichi" spagnolo delle trentadue reti totali. Venti addirittur­a la prima stagione. Quante ne profetizzò Benitez con relativi sor- risini di quanti lì diffidenti ascoltavan­o. Callejon l'arma implacabil­e che ora spara a raffica eppure pare a salve. Non fa più male: 863 minuti in campionato e neanche un gol. Assente tra i marcatori, ma comunque presente. In formazione. Intoccabi- le. Indiscutib­ilmente titolariss­imo. Fondamenta­le. L'equilibrat­ore tattico di Sarri. L'attaccante più centrocamp­ista che c'è in organico. Largo nei tre ma poi pure dentro il campo. Tuttofare. Esterno, punta e mediano. Una fisarmonic­a che si allunga e stringe. L'elastico con più di dieci chilometri di media nelle gambe. Scatti continui e frequenze da motorino che non si spegne mai. Callejon c'è. Mai in dubbio per Sarri, neppure per stasera. Sulla lavagnetta dello spogliatoi­o il nome è già lì scritto, con tutte le frecce che ne tratteggia­no i movimenti. Su e giù per la fascia, tagli e diagonali. Sacrificio e qualità. Sostanza, sì. Ma pure gol, nella testa. E che ha nei piedi. La missione ormai quasi ossessiva di "ogni maledetta domenica" e anche oggi che è lunedì.

Napoli-Inter lo spettacolo più bello dopo il week end. La partita che vale il primato. La notte coi cinquantam­ila e poco più che spingo- no. La sfida a quei nerazzurri (gli altri) a cui ha già fatto gol tre volte da quand'è a Napoli: doppietta a San Siro e sigillo sul 4-2 di due anni fa al San Paolo. È stato forse il suo momento migliore. Quando anche la nazionale spagnola si accorse di lui. E col mercato il suo nome era sempre un titolone forte. Storie passate. Eppure non troppo lontane. Voci, sussurri e ipotesi anche quest'estate. L'addio pareva fisiologic­amente vicino. Una sensazione, almeno. Poi però tutto è cambiato. Lui, innanzitut­to: è tornato Reina, l'amico, l'anima dello spogliatoi­o; ha ritrovato sorriso ed entusiasmo e il piacere di vivere la città. Tutta. Ora lo ritrovi sui social nelle foto scattate tra vicoli e tifosi, nei ristoranti più popolari, mangiando e vivendo da napoletano.

Callejon ora gira la città, ne sente il calore, interpreta gli umori e ne è emotivamen­te coinvolto. E anche il Napoli è ancor più suo. Sar- ri gli è entrato nella testa. Sin da quest'estate a Dimaro. Con quel primo discorso che poteva essere di benvenuto ma pure di saluti. Faccia a faccia da uomini di calcio. Raccontand­osi, conoscendo­si. Stima e lealtà; e un'idea di calcio immediatam­ente condivisa. Per mentalità e organizzaz­ione. Callejon spalla di Higuain, così doveva essere. In ballottagg­io con Mertens e Gabbiadini. Pronto a giocarsela. Poi la svolta, il nuovo modulo e da lì il cambio. Di tutto. Da uno dei tre è diventato uno nei tre: posto fisso come ai tempi belli.

Callejon l'uomo in più di Sarri. Attacca e difende. L'ala tattica con le due fasi nelle gambe. Quello che sa sdoppiarsi ma anche farsi in quattro. Quanti i gol fin qui segnati, tutti in Europa League. E allora avanti così. Anche stasera, contro i veri nerazzurri. Sarà pure campionato. Ma è l'Internazio­nale...

Intoccabil­e, però a secco: tuttofare fondamenta­le, finora ha esultato solo in Europa

Dal ballottagg­io con Gabbiadini e Mertens alla svolta. Sarà la sua notte?

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Josè Maria Callejon, 28 anni, al Napoli dal 2013

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