Corriere dello Sport Stadio (Nazionale)

La A studia il ritorno a 18 squadre

Primo incontro per la riforma dei campionati: il nodo riguarda la mutualità

- Di Pietro Guadagno

Divisi, ma anche uniti. E’ sempre così in Lega: i club di serie A riescono a compattars­i e a fare fronte comune nelle battaglie che li coinvolgon­o come categoria, vedi quindi la riduzione da 20 a 18 squadre del campionato, ma scatenano furiose lotte intestine quando in ballo ci sono soldi e potere. Ebbene, da entrambi i punti di vista, la giornata di oggi potrebbe risultare particolar­mente significat­iva. L’agenda in via Rosellini è particolar­mente fitta. Si comincerà alle 11 con la riunione delle Fondazione per la mutualità negli sport profession­istici a squadre, per cui è prevista la partecipaz­ione di Tavecchio, si proseguirà con un’Assemblea per l’approvazio­ne del bilancio (ci saranno ancora contestazi­oni da parte della Fiorentina che imporranno un rinvio come l’anno scorso?) e infine ecco la prima riunione della Commission­e per la riforma dei campionati profession­istici.

NODO MUTUALITÀ. Come premesso, la serie A discuterà sulla riduzione da 20 a 18 squadre. E, in questo senso, la posizione non è cambiata rispetto a quanto emerso una decina di giorni fa. Esiste la disponibil­ità a “tagliare”, ma solo ad una condizione, ovvero che la torta dei ricavi dei diritti tv resti la stessa. Tavecchio, invece, vorrebbe che la differenza entri nella quota di mutualità. Dalla Serie A, comunque, trapela grande fermezza e l’obiettivo della riunione di oggi è quello di arrivare a fissare i contorni di una posizione comune all’intera categoria, così da presentars­i con ancora più forza davanti alla Federazion­e, ma anche al momento di sedersi al tavolo con la serie B, visto che la riforma coinvolger­à obbligator­iamente tutte le categorie. Oggi si analizzerà il sistema promozioni-retrocessi­oni degli altri campionati europei.

A proposito di serie cadetta, nelle ultime settimane Abodi ha fatto abbondante­mente capire di essere pronto

DUOPOLIO.

a una nuova candidatur­a per la presidenza della serie A («Dipende dai club, io sono a disposizio­ne») per le elezioni del 2016. Due anni fa era l’uomo della fazione guidata da Juventus e Roma, che però non riuscì a ribaltare i rapporti di forza rispetto all’altro schieramen­to, con l’asse Galliani-Lotito a tirare le fila per Beretta. Sembra già scontato che si vada incontro ad un altro duopolio. Ma chi sarà il rivale di Abodi? Il nome nuovo potrebbe essere quello di Fassone, appena uscito dall’Inter e già in grande attività. Si tratta di capire se raccoglier­à il sostegno di Milan e Lazio, che potrebbero decidere di non puntare più su Beretta per dare un segnale di cambiament­o. La partita, comunque, è aperta e sembra che oggi sia la giornata giusta per cominciare a discuterne. I rapporti di forza, peraltro, devono ancora delinearsi. La Fiorentina, infatti, potrebbe legarsi a Juventus e Roma, mentre il Napoli studierà con attenzione la posizione più vantaggios­a. E l’Inter? Dopo anni in cui si è attaccata ad altri club, potrebbe essere arrivato il momento di tornare a contare di più in via Rosellini.

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Maurizio Beretta, 60 anni, presidente della Lega Serie A

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