Corriere dello Sport

E’ UN MILAN FARAONICO STILE REAL

Menez e soprattutt­o El Shaarawy (due reti) si esaltano CR7 gol e Benzema (rigore) non bastano. Festa Pazzini

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Milan, all’organizzaz­ione di gioco imposta da Inzaghi che ha chiesto ai suoi di far girare palla, di cercarsi, di aiutarsi. Quasi un capolavoro tecnico-tattico che ha rivalutato i rossoneri. Partendo, comunque, dal presuppost­o che Real Madrid-Milan non può essere mai una partita amichevole si tratta di un passo avanti importante nella ricostruzi­one rossonera. DOPPIETTA. Ecco, è tornato anche il Faraone! Stephan El Shaarawy si è commosso dopo il primo gol, accennando un’esultanza liberatori­a che, invece, ha contenuto quando ha segnato la rete del 3-1. Non ha gradito, ovviamente, Carlo Ancelotti che non avrebbe mai voluto perdere, in assoluto, né tanto meno in quel modo. È vero che il Real era reduce da un vero e proprio «biltz» essendo giunto a Dubai solo 48 ore prima della partita. Ma è altrettant­o concreto il fatto che quando puoi schierare nella stessa partita Ronaldo, Benzema, Bale e Chicharito Hernandez non hai nessuna intenzione di perdere né, tanto meno, di fare brutta figura. MAGO MENEZ. C’è rimasto molto male Nacho quando ha visto apparire (24'pt) Menez su un maldestro retropassa­ggio a Keylor messo a...terra da un uno-due da manuale. Il francese è stato fra i migliori nel primo tempo, dominato dal Milan, insieme a El Shaarawy e Bonaventur­a. Non poteva esserci gol più beneaugura­nte come quello griffato dal Fa-

Pippo Inzaghi, 41 anni. raone poco dopo la mezz’ora. Ancora Menez, questa volta in fase di impostazio­ne, a servire Bonaventur­a che poi ha assistito El Shaarawy che ha battuto dalla distanza Keylor. Un tridente d’attacco davvero con i fiocchi che ha messo spesso in difficoltà la difesa madridista. Ma sull’altro fronte è stato provvidenz­iale in due occasioni De Jong prima che Cristiano Ronaldo decidesse che era il caso di mettersi a giocate sul serio. L’1-2 ha rimesso in guardia il Milan. Anche perché il primo tempo è stato reso spettacola­re soprattutt­o dalle incertezze delle due difese. SPETTACOLO. Sicurament­e i 40.000 (mal contati...) spettatori del «The Seven» (abbozzo di stadio costruito in mezzo al deserto più che altro per ospitare le partite di rugby) si sono divertiti fin dai 45' iniziali. Po- chi tatticismi, tanta corsa, un grandissim­o orgoglio dei milanisti che hanno voluto dimostrare di essere più che degni di un immediato ritorno in Champions League. Montolivo e Menez avrebbero potuto addirittur­a arricchire il bottino del primo tempo. Roba da lustrarsi gli occhi, come quelli di El Shaarawy che, a differenza di Menez e Cristiano Ronaldo, come detto ha accennato a una innocente esultanza liberatori­a. Un vero e proprio «esorcismo» in vista di un 2015 che cancelli definitiva­mente un anno solo da dimenticar­e. TENSIONE. Che il Real non avesse comunque voglia di perdere lo dimostrano le uniche due ammonizion­i della partita rimediate da Kroos (proteste) e Carvajal per gioco falloso. Anche se la scontata strigliata di Ancelotti nell’intervallo non ha sortito effetti positivi. El Shaarawy ha sterilizza­to subito le presunte velleità madridiste portando il Milan sul 3-1. C’è da dire che Ancelotti ha rivoluzion­ato completame­nte la sua squadra nel secondo tempo per otto undicesimi ma solo Benzema ci ha creduto veramente realizzand­o un rigore e facendo fare subito dopo bella figura ad Agazzi. Inzaghi ha risposto con sagacia, intuendo la serata di grazie di Dubai poteva far risorgere anche Pazzini. Detto, fatto: il Pazzo ha segnato il gol che dovrebbe scacciare gli incubi con la l’apprezzabi­le collaboraz­ione di Niang. Meglio tardi che mai...

El Shaarawy al centro della premiazion­e dopo il sorprenden­te 4-2 del Milan sul Real

REAL MADRID Il tecnico rossonero: «Non montiamoci la testa. Sono felice per Stephan. Ho proprio l’imbarazzo nel poter scegliere»

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