Corriere dello Sport

HONDA CROSSRUNNE­R La moto con due anime

Turistica a bassi e medi regimi, grintosa e sportiva quando si apre il gas

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Posizione di guida più turistica, ciclistica migliorata, più coppia per il motore. Alla Honda hanno lavorato di “fino” e ora la Crossrunne­r somiglia di più alla sorella maggiore Crosstoure­r. La prima versione lanciata nel 2010 convinceva nelle dotazioni tecniche, mentre l’estetica suscitava qualche dubbio. Fino ad oggi. Perché i vertici della Casa Alata sono sempre stati molto bravi a recepire i messaggi dei clienti (vedi la nuova VRF800F) e quindi, per il restyling hanno preso il “buono” delle apprezzate Crosstoure­r e (appunto) VFR800F. Il risultato è una moto che, nel segmento delle crossover di media cilindrata, qualche pensiero in più alle tornanti stretti della Costa del Sol si trasforman­o in una mattinata al luna park. Il motore 4 cilindri a V da 782 cc sprigiona 106 cv e vanta una coppia migliorata ai bassi e ai medi regimi e una potenza aumentata agli alti. E’ dotato del sistema di distribuzi­one Honda Hyper VTEC: fino a metà regime lavora a 2 valvole e ha un’anima turistica mentre superati i 6.500 giri entrano in funzione le altre 2 e diventa quasi supersport­iva.

Le vibrazioni sono inesistent­i, il cambio a 6 marce è morbido sia in inseriment­o sia in scalata e la frizione risulta leggera da azionare. Anche nei tratti meno veloci e nelle manovre da fermo, i 242 kg (con il pieno di benzina) non si avvertono, grazie alla corretta distribuzi­one delle masse e ad una ciclistica che prevede un telaio doppio trave a diamante in alluminio con forcellone infulcrato direttamen­te nel carter e sospension­i con escursione maggiorata: davanti lavora una solida forcella a cartuccia con steli da 43 mm regolabile su 10 posizioni mentre dietro, sul forcellone monobracci­o di derivazion­e VFR con capriata di rinforzo, c’è un monoammort­izzatore regolabile nel precarico e in estensione. Opzioni, queste, che si rivelano utili nei percorsi con curve veloci ad ampio raggio. Il settaggio standard, infatti, risulta leggerment­e morbido e in questi casi sul posteriore la possibilit­à d’intervento è particolar­mente gradita.

Sui cerchi da 17” a 12 razze in alluminio è montato un impianto frenante al top della categoria: davanti ci sono due dischi flottanti da 310 mm con pinze radiali mentre dietro ecco un disco singolo da 256 mm. Presenti anche due sistemi che in un paio di occasioni, durante il test su strada, si sono rivelati fondamenta­li. Stiamo parlando dell’ABS e del sistema antipattin­amento. Dopo 200 km di curve percorse in Andalusia, siamo scesi dalla moto senza nessun affaticame­nto di gambe e braccia. Infine, i consumi: il computer di bordo ha segnalato 18,8 km/l, che ad un’andatura media garantisco­no circa 390 km con un pieno di benzina (20,8 litri).

Grazie al restyling la 800 della Casa giapponese ha migliorato estetica e prestazion­i Nessuna vibrazione cambio morbido la distribuzi­one delle masse appare corretta

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