DOVIZIOSO OPERATO
A tre settimane dal primo GP, il ducatista si è rotto la spalla sinistra cadendo in una gara di motocross Frattura composta alla clavicola, subito operato, dovrebbe farcela per l’avvio del Mondiale a Jerez
Clavicola fratturata mentre faceva cross Subito l’intervento, vuole correre a Jerez
L’ atterraggio da un salto, il posteriore che perde aderenza e la clavicola che salta. Se la dinamica dell’incidente non rappresenta nulla di inedito per una gara di motocross, a stupire è il nome del protagonista: Andrea Dovizioso. Il tre volte vice campione del mondo della MotoGP, infatti, ha visto chiudersi nel modo peggiore la domenica della prima gara del suo 2020: da Faenza, dove ha preso parte (autorizzato dalla Ducati, ovviamente) alla prima tappa del campionato regionale di motocross, è sceso a Forlì per gli accertamenti alla spalla sinistra. E una volta confermata la frattura composta alla clavicola sternale sinistra, il 34enne è salito a Modena, dove in serata è stato operato dal dottor Giuseppe Porcellini, uno dei principali esperti della spalla: fu lui, per esempio, a intervenire dieci anni fa su Valentino Rossi, per un guaio - di entità differente - avvenuto alcuni mesi prima, sempre facendo motocross. E sempre lui era intervenuto sullo stesso Dovi nel gennaio del 2012, dopo una caduta, ancora nel cross, ad Alghero. In quel caso, la spalla era la destra.
IN PISTA A JEREZ. L’ortopedico romagnolo, che da due anni ha aperto un centro a Modena, è stato chiamato in causa per consentire a Dovizioso di accelerare i tempi, dato che a differenza del 2012 il Mondiale è alle porte. Fra tre settimane, infatti, la MotoGP vivrà il primo atto stagionale a Jerez, per questa ragione il forlivese s’è fatto subito operare: una frattura del genere avrebbe richiesto, in condizioni normali, un mese di recupero attraverso terapia conservativa. Intervenendo, con l’applicazione di una placca, i tempi sono destinati a ridursi drasticamente: Dovi potrebbe riprendere parzialmente l’attività fisica nel giro di un paio di giorni, e mercoledì 15 anche lui dovrebbe essere in pista con gli altri protagonisti della classe regina per la giornata di prove organizzata per “togliere la ruggine” dopo quattro mesi e mezzo di inattività, visto che gli ultimi test in Qatar c’erano stati a fine febbraio. Resta da capire quanto il problema condizionerà il ducatista, con un calendario che prevede i primi cinque GP nell’arco di sei weekend.
RISCHI. La lunga inattività, appesantita dal “lockdown”, ha certamente influito sullo spirito dei piloti, abituati a viaggiare a 300 orari e improvvisamente costretti a uno stop lunghissimo. Anche per questo, alla riapertura dei circuiti, tutti i protagonisti della MotoGP
vi si sono buttati a pesce, per allenarsi con moto stradali, da cross o supermotard, ma anche per soddisfare una necessità. Che è ancora più evidente per quella maggioranza di loro che corrono per costruttori che non dispongono delle concessioni regolamentari, e che non hanno potuto disputare i test come quelli dei giorni scorsi a Misano. Dovizioso e la Ducati hanno trovato un’intesa per la gara di ieri, utile al pilota per ritrovare il tono agonistico e tornare a respirare l’aria della “mischia”, ma così facendo è stata chiara l’esposizione al rischio.
CONTRATTO. Inoltre, la gara sul circuito di Monte Coralli (che Dovi conosce come le proprie tasche) è arrivata in un momento doppiamente delicato. Da un lato c’è il Mondiale alle porte, dall’altro si registra lo stallo sul rinnovo contrattuale tra Andrea e la Ducati, con Jorge Lorenzo sullo sfondo ad attendere gli sviluppi di una vicenda che sembrava definitiva, ma che ha conosciuto un rallentamento.
Ovviamente, pensare che un incidente come quello di ieri possa avere grande peso sulla trattativa sarebbe fuorviante, anche perché un episodio del genere non può condizionare il giudizio di due parti - Dovi e Ducati - che lavorano assieme dal 2013. Una parentesi di sette anni in cui Dovi ha vinto tredici volte e ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo della Desmosedici, anche se non sono mancate le divergenze di vedute con il d.g. Gigi Dall’Igna. «La trattativa per il 2021 è una cosa a sé, ora siamo concentrati sul 2020. C’è questo piccolo intoppo che va risolto immediatamente. Poi per il 2021 quando sarà il momento si deciderà» ha detto a Sky Simone Battistella, manager del Dovi, presente a Faenza assieme al fisioterapista Fabrizio Borra, che prima di collaborare con il ducatista aveva affiancato anche Marco Pantani e Fernando Alonso. Tutto vero, ma mai come in questa fase Dovizioso e la Ducati si sarebbero risparmiati volentieri un grattacapo del genere.
Test concordato con la Ducati per allenarsi «Nessun riflesso sulla trattativa 2021»