«La partita siamo noi»
TORINO - «Organizzazione, cuore, personalità». Ecco la ricetta di Marco Giampaolo per il derby: così si può andare all’assalto della Juve. «Abbiamo lavorato con attenzione e cura dei particolari per cercare di diminuire il gap tecnico che c’è con i bianconeri, senza però nervosismi. Giocare la partita senza lasciarsi giocare dalla partita. Questa è una gara che, in condizioni normali, senti di più. Adesso è surreale, il calcio senza tifosi è Playstation, ma la squadra non ha mai avuto problemi dal punto di vista di attenzione e di approccio. E’ un gruppo maturo».
POST COVID. Giampaolo tornerà oggi in panchina dopo la pausa forzata per Covid che lo ha tenuto distante dal campo e dai suoi ragazzi per quasi tre settimane. «Sono stato lontano, ma non emotivamente - ricorda -. Con il Covid bisogna fare attenzione e sacrifici, non bisogna pensare che tanto a me non succede. L’aspetto più negativo è vedere giocare la squadra dal divano: è stata una tortura». La ritrova terz’ultima in classifica ma «è migliorata e migliora sempre di più». «Finora - aggiunge - siamo stati penalizzati oltremodo dalle situazioni e dagli episodi, avremmo potuto avere più punti. Abbiamo fatto enormi passi in avanti».
GALLO PER 100. Il Toro ha anche cambiato vestito: dal 4-3-1-2, suo marchio di fabbrica, Giampaolo è tornato all’antico, al 3-5-2, per blindare quella che è la peggiore difesa del campionato. «Non è un problema di sistema, entrambi i moduli sono una risorsa». Intanto si prosegue su questa strada: con Lukic di nuovo in gruppo dopo il Covid, Murru e Verdi assenti per problemi muscolari, Rodriguez sarà di nuovo centrale di difesa e Zaza agirà accanto a Belotti in attacco. Il Gallo è sempre il faro dei granata e oggi avrà una motivazione in più: manca soltanto un gol a quota 100 con il Toro.