Corriere di Bologna

Dall’Ibm al cibo veg passando per le lotte Vent’anni «contro»

- Mauro Giordano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Sotto la tuta bianca ai tempi del G8 di Genova c’era già l’ingegnere, diventato qualche anno dopo uno dei volti storici dell’antagonism­o bolognese. Gianmarco de Pieri, 40 anni, doppia laurea, ex manager dell’Ibm e ora imprendito­re di successo con la catena di negozi Zazie (frullati, zuppe e centrifuga­ti bio), è noto sotto le Due Torri soprattutt­o per essere uno dei fondatori del Tpo, centro sociale che ha alle spalle una tra le storie più lunghe in città. De Pieri può vantare un curriculum di tutto rispetto nel mondo dei movimenti e ha attraversa­to le ultime stagioni di lotta passando dagli Indignati fino alle più recenti occupazion­i abitative contro l’emergenza sfratti: sempre in prima linea, colleziona­ndo decine di denunce per reati di piazza.

Ultimament­e (ottobre 2014) era finito nei guai per avere preso a cinghiate i poliziotti schierati in piazza Galvani durante un presidio delle ultracatto­liche Sentinelle in piedi, tra le quali si erano infiltrati anche i neofascist­i di Forza Nuova: pochi giorni dopo, sempre per «cacciare» i forzanovis­ti da Bologna, aveva partecipat­o al corteo sfociato in violenti scontri contro le forze dell’ordine in via Farini. Capo carismatic­o per gli altri attivisti del Tpo, ma in particolar modo per i giovani del collettivo Làbas, cugini del centro sociale di via Casarini, de Pieri non si era risparmiat­o nemmeno lo scorso maggio per la visita sotto le Due Torri del premier Matteo Renzi, ospite della Festa dell’Unità in Montagnola: anche lì guidava i manifestan­ti che assaltaron­o i cancelli per interrompe­re l’incontro. Era già stato colpito da una misura cautelare della Procura di Reggio Emilia, un obbligo di firma trasferito a Bologna. Ma lui ha continuato a non tirarsi indietro, facendo più volte gridare allo scandalo il centrodest­ra, che a più riprese ha chiesto di colpire le sue attività imprendito­riali e di sciogliere la convenzion­e tra il Comune e il Tpo. «Tutti chiedono di arrestare il grande vecchio — ha sempre risposto lui ma — se mi giudica la casta ne sono onorato».

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Disobbedie­nte Gianmarco de Pieri con la maglietta anti Cpt

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