Corriere di Bologna

Una prima quasi perfetta Mancano Ndoja e tiro da 3

- Luca Aquino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Vincente e convincent­e. L’esordio della Virtus è stato perfetto. Non era facile, dopo l’infortunio a metà settimana di Ndoja. La Segafredo ha comandato la partita con Piacenza per 40 minuti (tranne lo 0-2 iniziale) e incassato gli applausi del pubblico. La società non ha fornito un dato ufficiale, ma il colpo d’occhio è stato eccellente, probabilme­nte vicino alle 4.000 unità, sicurament­e superiore alle attese. In prima fila ha applaudito anche Massimo Zanetti, un debutto vincente sulle maglie nere anche per la sua Segrafredo. Il re del caffè ha promesso di essere all’Unipol per le partite casalinghe ogni volta che potrà. E all’interno della proprietà sono in tanti a caldeggiar­e una sua candidatur­a come prossimo presidente della Fondazione anche se tutti sanno quanto poco gradisca le luci della ribalta. In campo si è vista una Virtus solida, capace di non abbassare mai il livello dell’intensità difensiva. Sarà una chiave della stagione: Piacenza è stata tenuta a 39 punti e appena 6/26 da due nei primi 30 minuti. In una gara ricca di spunti positivi, dai singoli (Lawson, Penna, Umeh) al dominio 42-27 sotto i tabelloni (17-4 i punti da rimbalzo offensivo, 34-16 in area), le note stonate sono veramente poche. Il 32% da tre è un dato da migliorare — ma l’assenza di Ndoja da questo punto di vista pesa — come lo è soprattutt­o il 56% ai liberi. Nel primo tempo, comandato sul piano del gioco e del ritmo, la Virtus è andata al riposo con soli 5 punti di vantaggio (32-27) a causa del 7/14 ai tiri liberi.

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Made in Usa Kenny Lawson

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