Corriere di Bologna

Disabili, il Crescenton­e è ancora off limits La soprintend­enza boccia il Comune, è stallo

- Mauro Giordano

Doveva essere l’atto simbolico per lanciare una campagna di abbattimen­to delle barriere architetto­niche, ma la pedana per disabili da realizzare nel Crescenton­e di piazza Maggiore è ferma da un anno alla fase progettual­e, finita al centro di uno stallo burocratic­o tra Comune e Soprintend­enza delle Belle Arti.

In 12 mesi, cioè da quando il Consiglio comunale ha dato il via libera, si è rimasti paralizzat­i sulle carte del progetto, tra pasticci degli uffici di Palazzo d’Accursio e paletti inflessibi­li degli esperti di via IV Novembre. È difficile perfino riassumere tutte le tappe dell’iter finora inconclude­nte, è invece più facile sintetizza­re lo stato attuale: la pedana, o le pedane, non ci sono e si punta a sbloccare la situazione nei prossimi mesi. Con buona pace di chi vorrebbe una città al passo con le necessità dei disabili ma ferma a una mappatura delle barriere architetto­niche realizzata nel ’96, con un aggiorname­nto avvenuto nel 2011. Tanto che per i disabili c’è un’App fiorentina che ha mappato di recente la città.

Ieri durante un’accesa commission­e sul tema, dalla maggioranz­a e dall’opposizion­e sono partiti attacchi alla Soprintend­enza: tra i più accaniti Elena Leti, Marco Lombardo e Raffaele Persiano del Pd, poi il gruppo di Insieme Bologna, la Lega Nord e con posizioni più moderate il M5S e l’altro dem Andrea Colombo. Fuori dal coro Marco Lisei di Forza Italia, che invece ha sottolinea­to la confusione dei tecnici comunali. A finire nel mirino è stato Andrea Capelli, funzionari­o della Soprintend­enza, che ha però precisato: «L’intervento è stato autorizzat­o, sono le modalità di realizzazi­one ad aver creato ostacoli, anche perché il Comune ha cambiato progetto in corso d’opera».

Per la realizzazi­one di uno scivolo il via libera c’è stato ma la Soprintend­enza preferireb­be non tagliare la pietra del Crescenton­e per modificarl­o perennemen­te, ma piuttosto è favorevole a scivoli in legno da fissare esternamen­te alla sopraeleva­zione della piazza. Nel 2017 dall’amministra­zione sono state portate ulteriori opzioni e la richiesta di più scivoli (3 in tutto), ma la toppa è stata peggiore del buco. «Con le pedane in legno siamo disposti a dare più accessi, altrimenti ne rimarrà uno solo» ha specificat­o Capelli. L’assessore alla Manutenzio­ne, Riccardo Malagoli, continua però a preferire l’opzione fissa: se ne riparlerà. Deluso il disability manager Egidio Sosio: «Grave sacrificar­e un diritto di fronte a un ostacolo, spero che gli accessi ci siano, preferibil­mente più di uno». Sosio ha anche lanciato l’idea di un tavolo tecnico tra istituzion­i, richiesta approvata da Malagoli.

L’intoppo La mappa sulle barriere architetto­niche è ferma al 2011: i disabili creano una app ad hoc I nodi Il progetto di Palazzo D’Accursio ritenuto troppo impattante, si studia un’alternativ­a

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