Corriere di Bologna

Una difesa da playoff Virtus, trionfo a Torino

Un successo preziosiss­imo 65-67 spinge la Segafredo verso un posto nelle prime otto in classifica Senza Gentile si esaltano Lafayette e Lawson. Bene Pajola e la difesa. Ancora scavigliat­o Slaughter

- di Luca Aquino

Provando a perderla nei modi più assurdi, la Virtus reagisce subito alla sconfitta interna con Cantù e passa a Torino facendo un bel passo avanti in direzione dei playoff. Nonostante il finale tremebondo, sono due punti di importanza capitale per la squadra di Ramagli, mentre la Fiat è praticamen­te tagliata fuori alla sesta sconfitta di fila. Il canestro di Lafayette a 100 secondi dalla fine per il 59-66 sembrava un’ipoteca per il successo, ma l’ultimo minuto di pornobaske­t bianconero rischia di rimettere tutto in discussion­e. Due palle perse per infrazione di campo regalano a Torino la palla della vittoria sul 65-66 a 19” dalla fine, ma Vujacic a sua volta butta il pallone in parterre a -3” dalla sirena. Il libero di Aradori suggella il 65-67 finale, in una partita molto brutta nella quale il peso della posta in palio e il difficile momento delle due squadre hanno notevolmen­te inciso sulla qualità.

La Segafredo l’ha vinta di cuore, andando sotto pesantemen­te a rimbalzo (40-29) ma rientrando dopo un avvio da incubo grazie al gruppo. Senza Alessandro Gentile e con Aradori braccato da Washington, il faro dell’attacco è stato Lawson, ma nel quarto periodo sono stati importanti Lafayette e Stefano Gentile spremendo triple importanti. Vince anche con merito la Virtus, alla fine, capitalizz­ando sulle pause di una Fiat in crisi irreversib­ile.

L’avvio, come detto era stato un incubo. Senza difesa, la Segafredo lascia praterie agli avversari che volano sul 19-7 e bisogna aspettare il sesto minuto per il primo rimbalzo bianconero. La Fiat però spreca, si piace troppo e lascia lì la possibilit­à di dare già una spallata importante alla partita. Lawson soffre l’atletismo di Pelle e Mbakwe ma in attacco è una macchina e punisce le amnesie della difesa piemontese. La Virtus ha registrato le cose dietro con l’ingresso di Pajola (15 di plus/ minus nel primo tempo, senza un tiro) e in attacco comincia a passarsi la palla. Lawson è già in doppia cifra a inizio secondo periodo, con la circolazio­ne nascono sempre tiri comodi (9/12 nel secondo quarto) e a metà la Segafredo comanda 34-41 con un parziale di 15-34 dopo quei 5’ iniziali terribili.

Cinque punti in fila di Baldi Rossi portano il vantaggio in doppia cifra (36-46), ma la fluidità in attacco non è più la stessa. Ora Torino muove i piedi in difesa e la Virtus non prende più nessun vantaggio. I rimbalzi d’attacco di Mbakwe continuano a essere un problema e una fiammata di Vujacic riporta sotto la Fiat (47-49) con la Segafredo a realizzare 8 punti in 9’. Si va punto a punto, con gli attacchi che faticano a spremere canestri. Gentile fa 56-62 a 3’17” dal termine, Lafayette infila quello che sembra il canestro della staffa ma bisogna aspettare fino alla sirena per esultare.

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Lucidità Oliver Lafayette ha gestito bene la volata a Torino segnando un canestro fondamenta­le (LaPresse)

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