I Dem perdono Brescello, vince l’alleata dell’ex sindaco
Una delega specifica sulla legalità e la creazione di «un osservatorio e un centro di approfondimento sul tema delle infiltrazioni mafiose». Parte da qui il mandato del neo sindaco Elena Benassi. Torna così ad essere amministrato da un primo cittadino il paese di Don Camillo e Peppone, primo comune emiliano-romagnolo sciolto per infiltrazioni mafiose.
L’«erede» di Peppone, il sindaco comunista creato da Giovannino Guareschi e interpretato al cinema da Gino Cervi, è Elena Benassi che l’ha spuntata con il 34,5%, in una corsa dove c’erano ben cinque candidati. Il neo sindaco è espressione del gruppo vicino all’ex sindaco Marcello Coffrini, dimessosi per le accuse rivoltegli e incandidabile per una tornata elettorale. Ha avuto la meglio, per una sessantina di voti, su Maria Cristina Saccani (32%) candidata dalla lista sostenuta dal Pd. Dopo due anni di commissariamento, ieri a Brescello c’è stato il passaggio di consegne ufficiale dai tre commissari prefettizi, Antonio Giannelli, Antonio Oriolo e Giacomo Di Matteo alla Benassi: «Il bilancio — spiegano i tre commissari —è positivo. Alle elezioni hanno corso cinque liste e danno appieno la rappresentazione della democrazia. Siamo contenti di aver traghettato il Comune dallo scioglimento per mafia a cinque liste. Ora auguriamo un buon lavoro per tutta la comunità brescellese».