Corriere di Bologna

2 Agosto, la ricerca della verità nella chitarra di una vittima

I periti cercherann­o sullo strumento tracce dell’esplosivo

- Andreina Baccaro © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

C’è la chitarra di Davide Caprioli, che da quel giorno non ha più suonato. E c’è la borsetta di Mariangela Marangon, che da Bologna, dove aveva trovato lavoro come baby sitter, tutti i sabato mattina prendeva un treno per tornare al suo paese, Rosolina, in provincia di Rovigo.

Davide e Mariangela sono due degli 85 morti nella strage del 2 Agosto 1980, ma i loro familiari hanno conservato quella chitarra e quella borsa per 38 anni. Oggetti personali rimasti a genitori, fratelli e sorelle in ricordo di quelle vite strappate troppo presto, ma consegnati dalle stesse famiglie ai periti che adesso sperano possano rivelare ancora qualcosa di quel tremendo sabato mattina.

Venerdì si svolgerà a Roma, nei laboratori della sezione Chimica del Ris (il reparto investigaz­ioni scientific­he dei carabinier­i), la perizia chimico esplosivis­tica su questi due oggetti e su altri reperti ritrovati tra le macerie della stazione ai Prati di Caprara: due cinghie in cuoio, una ciabatta e dei pezzi di ceramica. La nuova perizia esplosivis­tica è stata disposta dal presidente della Corte d’Assise, Michele Leoni, che sta processand­o l’ex Nar Gilberto Cavallini per concorso nella strage. Sui reperti trovati nella caserma ai Prati di Caprara le probabilit­à di poter trovare tracce utili sono davvero ridotte, visto che le macerie e i resti della stazione sono stati abbandonat­i per anni alle intemperie e al trascorrer­e del tempo, anche se il Ris di Roma possiede macchinari in grado di ritrovare tracce anche infinitesi­mali di sostanze anche a distanza di anni.

Diverso il discorso per gli oggetti appartenut­i alle vittime, conservati dai familiari in condizioni migliori. Un primo gruppo di oggetti è stato analizzato nelle scorse settimane. La chitarra che Davide aveva con sé quella mattina è stata consegnata dalla sorella Cristina: erano stati in vacanza insieme al Conero fino al giorno prima. Poi, la mattina del 2 Agosto, molto presto, Davide e la fidanzata erano partiti per rientrare a Verona, dove vivevano, perché il giovane aveva un concerto con il suo gruppo proprio quella sera. E l’inseparabi­le chitarra era con lui. Al momento della bomba il ragazzo, che aveva solo 20 anni, era rientrato in sala d’aspetto per controllar­e il tabellone degli orari, il treno per Verona era in ritardo. La fidanzata era rimasta ad aspettarlo al bar, poi l’esplosione e l’ha rivisto solo all’obitorio del Maggiore, dove Davide è morto dopo due ore di agonia.

 ?? ?? Memoria La chitarra appartenut­a a Davide Caprioli, morto a soli 20 anni a Bologna per la bomba alla stazione. Quel giorno tor nava a Verona da una vacanza al Conero con sua sorella
Memoria La chitarra appartenut­a a Davide Caprioli, morto a soli 20 anni a Bologna per la bomba alla stazione. Quel giorno tor nava a Verona da una vacanza al Conero con sua sorella

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