Corriere di Bologna

Via al ricorso anti ordinanza delle famiglie

La Dad, i nonni e il caso dei congedi

- Da. Cor. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Le famiglie sono in rivolta. Da lunedì le scuole dalle primarie alle superiori saranno in Dad, ma genitori e studenti non accettano la decisione del presidente Stefano Bonaccini. E l’ex assessora alla Scuola della giunta Cofferati, Milli Virgilio, dopo la vittoria al Tar di gennaio contro la Regione, ora conferma di voler tentare il bis con un gruppo di giuristi e di genitori. «Facciamo ricorso», dice perentoria. Si va avanti contro Bonaccini.

Intanto ieri in centinaia hanno scritto una lettera, indirizzat­a a Bonaccini e al ministro Bianchi, contro la chiusura delle scuole. «L’istruzione è la vostra priorità? Non si è fatto tutto per tenere aperto in sicurezza. I negozi sono aperti ma la scuola resta chiusa.». Durissimo il comitato Scuola e Costituzio­ne: «Un’ordinanza vergognosa».

I genitori lavoratori, che nonostante l’ordinanza sulle scuole, non hanno al momento congedi parentali o permessi per stare con i figli a casa, sono disperati. Sui social la protesta è un fiume in piena e c’è chi propone un flashmob coi bimbi sotto la Regione. «A chi lascio i miei figli piccoli che fanno la Dad, se non ho permessi?», chiedono. La «soluzione» la dà il Comune di Bologna sul suo canale Telegram rispondend­o alle domande frequenti: «Gli spostament­i dei nonni che devono accudire i nipoti in Dad sono consentiti? Sì, gli spostament­i per ragioni di cura sono sempre garantiti». Cioè gli anziani, categoria che da un anno le istituzion­i e la sanità chiedono di tutelare al massimo perché si eviti loro il contagio, sono considerat­i dal Comune (anche dalla Regione?) lo «strumento» che compensa la mancanza di misure straordina­rie. Lo stesso

Comune che chiede attraverso il sindaco senso di responsabi­lità ai cittadini, li spinge al contempo a «usare» i nonni come forma di welfare dopo un anno di pandemia che ha falcidiato una generazion­e di anziani.

Per fortuna da novembre una circolare del Miur chiede alle scuole, pur se in Dad, di attivare gruppi classe che, oltre ai disabili, comprendan­o studenti con bisogni educativi speciali, dsa, ma anche figli del personale sanitario e delle forze dell’ordine. I lavori essenziali, quindi. Categoria in cui dovrebbero entrare teoricamen­te anche quei docenti chiamati a scuola in presenza. È presumibil­e che lunedì fiocchino le richieste alle scuole. Qualcuno sui social propone: «Facciamo più richieste possibili, è una garanzia che devono assicurare». Soprattutt­o perché Bonaccini ha messo in Dad dalle elementari, superando la zona rossa nazionale che, non a caso, prevede la Dad dalla seconda media.

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