Lavorare smart conviene a tutti Evento a Padova
Nel nuovo numero del supplemento, domani in edicola, un primo piano sullo smart working: benefici accertati per i lavoratori, le imprese e la collettività
Al lavoro intelligente, svincolato da orari rigidi e postazioni fisse in azienda, è dedicato il nuovo numero di Corriere Imprese, domani in edicola. Martedì un evento a Padova con i protagonisti della svolta.
Che qualcosa stia profondamente cambiando, nelle modalità con cui le aziende e i loro collaboratori immaginano il lavoro dell’immediato futuro, è dimostrato in modo plastico dal Piano Impresa presentato un mese fa da Banca Intesa: lì dentro c’è scritto che, di qui al 2021 (cioè dopodomani), 24 mila dipendenti di Intesa faranno un lavoro di tipo «smart», o «agile» che dir si voglia. Sì, avete letto bene: 24 mila.
Certo, Intesa è la più grande banca italiana (già adesso 8 mila bancari del Gruppo lavorano così) e non c’è dubbio che il comparto dei servizi per il credito si presti molto meglio di altri a mettere in pratica rapporti di lavoro slegati da orari rigidi e da una postazione fissa in azienda. Però i numeri del Piano dicono che è in corso un’autentica rivoluzione. Confermata, per altro, dall’altro grande player bancario nazionale, Unicredit: nella nuova sede veronese del Gruppo nessuno ha una scrivania dedicata da cui lavorare.
Anche questa è la Quarta rivoluzione industriale. Nel senso che, per chi non deve stare fisicamente dietro il banco di un supermercato o alla linea di produzione in fabbrica (ma anche qui, in realtà, è già possibile eseguire alcune operazioni da remoto), moltissime funzioni si possono svolgere da casa o da qualsiasi altro luogo ci piaccia, per esempio uno spazio di co-working: in fondo, basta avere un Pc portatile connesso alla rete e uno smartphone. Tutto il resto, scrivania e Pc fisso compresi, sono fondamentalmente superflui e appartengono a un modo novecentesco di intendere il posto di lavoro. Infatti, gli esperti della materia avvertono che la modalità «smart» sta diventando un requisito di appetibilità sempre più forte per le aziende che la propongono: se il dipendente, specialmente quello molto giovane e qualificato, ha la possibilità di scegliere tra diverse opportunità di impiego, sempre più spesso si orienta verso quella che gli consentirà di lavorare in modo «agile». Cioè, in altre parole, di organizzare il proprio tempo di lavoro senza orari vincolanti e senza la necessità di recarsi per forza, o tutti i giorni della settimana, nella sede fisica dell’azienda.
Questo tema attualissimo è in primo piano nel nuovo numero di Corriere Imprese Nordest, il supplemento mensile in edicola domani, lunedì, all’interno del Corriere della Sera. Non solo: martedì, nella sede del Musme-Palazzo della Salute in via San Francesco 90 a Padova (inizio alle ore 17, ingresso libero con prenotazione a corriereimprese@corriere.it), allo smart working sarà dedicato un evento pubblico, organizzato da Corriere Imprese e da Ascom Padova, che porterà alla ribalta alcuni tra i più interessanti casi pratici di «lavoro intelligente» a Nordest.
All’incontro, intitolato «Lavorare tutti, lavorare smart», parteciperanno infatti Delfina Danelutti, responsabile risorse umane della Lima Corporate di San Daniele del Friuli (azienda da 200 milioni di fatturato specializzata in protesi ortopediche); Anna Nozza, manager di Vodafone Italia; Marcello Rita, capo del personale e delle relazioni industriali del colosso del gas e dell’energia AcegasAps (che punta ad arrivare a mille dipendenti in modalità smart entro pochi anni); Gianluca Spolverato, avvocato del lavoro ed esperto nella predisposizione di piani aziendali per il lavoro agile; Arianna Visentini, presidente della mantovana Variazioni, prima società di consulenza in Italia a specializzarsi nelle nuove forme di lavoro. Al termine del dibattito è previsto anche un aperitivo di networking, nel corso del quale i partecipanti potranno confrontarsi con i relatori sulle diverse tematiche che saranno emerse durante la discussione.
Martedì sul palco Come lo applicano Acegas, Vodafone e Lima. I vantaggi e il ruolo dei consulenti