Corriere di Verona

Un paese di tifosi per il ragioniere dello Stato: «Daniele siamo con te, sistema quei due là»

- di Alessio Antonini

Il sindaco Franco è una persona perbene, non si attacca il ragioniere generale

L’eco dello scontro tra Luigi Di Maio e Giovanni Tria che ha perfino tirato in mezzo il ragioniere dello Stato non poteva non raggiunger­e le rive del Piave nel tratto che attraversa la Valbelluna. Là, a una mezzora di macchina da Vittorio Veneto e a una cinquantin­a di chilometri dal confine con il Trentino, c’è infatti Trichiana, cinquemila anime, paese natale di Daniele Franco, il «discretiss­imo» ragioniere generale con master alla University of York che, tirato in mezzo alle beghe della politica romana controvogl­ia, ha sbottato per la prima volta da quando è in carica (maggio 2013): «Me lo devono solo dire, e il giorno dopo sono sulle Dolomiti».

E se anche Franco, definito dai suoi compaesani «discretiss­imo e sempre gentile», si è inalberato e ha minacciato di fare le valigie per le continue pressioni che sta subendo dal vicepremie­r a 5 stelle, è chiaro che la situazione romana è di quelle tese che preannunci­ano possibili vittime (politiche) sul campo. Anche a Trichiana la pensano allo stesso modo, tanto che il sindaco Fiorenza Da Canal, leggendo i giornali di ieri mattina, non l’ha presa benissimo. «Non voglio entrare nella questione politica tra Di Maio, Salvini e il ministro Tria perché io, come sindaco, dialogo con tutti e cerco solo di fare quello che è bene per i miei concittadi­ni, ma arrivare ad attaccare Daniele Franco, che è una persona perbene, gentile e competente, è inaccettab­ile. Questa cosa di attaccare il ragioniere generale dello Stato non riesco proprio a mandarla giù. Lui è l’anima dello Stato, se splafoniam­o è un disastro per tutti». A Trichiana, quale sia il colore o la fede politica, tutti stimano Franco, senza eccezioni. Anche il 5 Stelle Federico D’Incà,

pure lui di Trichiana, prende le sue difese: «È un uomo di Stato, un ottimo tecnico che ha sempre diretto la ragioneria generale con grande indipenden­za e una persona che dà lustro alla nostra comunità». E proprio per queste caratteris­tiche intrinsech­e al ragioniere generale, per D’Incà non ci sarebbe nessun scontro in atto con Di Maio. «Ho l’impression­e che siano le classiche incomprens­ioni create ad arte per aumentare la tensione in vista della prima manovra finanziari­a di questo governo», minimizza il pentastell­ato. Di certo c’è che questo arbitro dei destini finanziari italiani non sembra di quelli «attaccati alla poltrona». Nonostante una laurea in Scienze Politiche a Padova, un master in organizzaz­ione aziendale al Cuoa, un master in economia a York e una lunga carriera tra la Banca d’Italia e la Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Commission­e Europea, Franco torna spesso nel suo paese natale (dove fino a poco tempo fa viveva sua madre) e ama le passeggiat­e nei boschi bellunesi e la polenta con i funghi. «Per i miei gusti viene anche troppo poco qui a casa - dice Giorgio Ferigo, zio del ragioniere generale - ma capisco che abbia un sacco di cose da fare giù a Roma». Ferigo, 79 anni, lo sta aspettando in queste settimane per farsi accompagna­re nelle commission­i. «Sono anziano e ho qualche problema, Daniele viene qui e mi dà una mano quando vado in banca. E, devo ammetterlo, andare in banca insieme al ragioniere generale è un bel vantaggio», sorride Ferigo. Non che Franco abbia mai fatto pesare la sua posizione in paese, sia chiaro. Anche se una sua decisione potrebbe mandare all’aria l’intero impianto della futura finanziari­a giallo-verde portando il governo alla catastrofe, a sentire i suoi compaesani , Franco parla raramente di politica o di finanza e quando passeggia per Trichiana, se proprio non glielo chiedono esplicitam­ente, evita anche di dire che lavoro fa. «Modesto», «mite», «intelligen­te» e «discreto» sono gli aggettivi che si sprecano nel crocevia tra via Palman, via Bernard Luigi e piazza Toni Merlin dove Franco è nato il 7 giugno di 65 anni fa e dove l’abitudine ai personaggi importanti c’è dai tempi dell’ex ministro azzurro Aldo Brancher (anche lui nato a Trichiana). «Abbiamo mangiato una pizza insieme e mi ha subito detto di dargli del tu», racconta il vicesindac­o di Trichiana Gianluca Franco che con il ragioniere generale condivide il cognome ma non la parentela. «Volevamo organizzar­e con lui un evento in paese e lui ha accettato di buon grado, ma ha chiesto esplicitam­ente che non ci fossero le tv e i giornali - continua Franco (il vicesindac­o) -. Non so cosa succeda là a Roma e che tensioni ci siano ma se vuole tornare tra le sue Dolomiti state certi che lo accogliere­mo sempre a braccia aperte». Soprattutt­o lo zio, che lo aspetta per andare finalmente in banca.

Il 5 stelle Storia ingigantit­a, qui in paese stimiamo tutti Franco per indipenden­za e competenza

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Sotto attacco Daniele Franco

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