Delitti a Marghera
«C’era il mare», il nuovo libro di Ervas porta l’ispettore Stucky a indagare tra i colossi della petrolchimica: tre morti e un mistero Da Treviso a Mestre, un’indagine tra fumi tossici e industrie in cui scende in campo anche una super poliziotta venezian
D alle colline del Prosecco in provincia di Treviso, ai fumi tossici dell’area industriale di Marghera. L’ispettore trevigiano Stucky ha un caso davvero spinoso da risolvere nel nuovo romanzo dello scrittore Fulvio Ervas
C’era il mare (Marcos Y Marcos, 320 pagine, 18 euro), che esce oggi in libreria. Se eravamo abituati a scenari bucolici e dolci colline, nei precedenti romanzi in cui le avventure di Stucky ruotavano tra Treviso e dintorni, adesso il paesaggio cambia. Diventa denuncia di uno scempio industriale, quello che ha trasformato Marghera in disastro ambientale. Un romanzo come sempre ironico e avventuroso, in puro stile Ervas, ma che acquista forza diventando anche denuncia sociale.
Tre morti ammazzati: un ex giornalista, un ex sindacalista e un avvocato. Tutti e tre avevano attaccato i colossi della petrolchinica di Marghera. Coincidenza? Vendetta? Ci pensa l’ispettore Stucky a dipanare anche questa matassa: un’indagine in cui il sangue scorre a fiumi. Ad affiancarlo, questa volta, torna in scena un personaggio che già lo scrittore Fulvio Ervas aveva schierato in Pericolo Giallo, l’ispettrice veneziana Luana Bertelli della questura di Mestre, dalla mira perfetta.
Un’eroina al femminile, che sarà determinante per arrivare alla soluzione finale.
Dopo il successo del film Finchè c’è prosecco c’è speranza (tratto dall’omonimo romanzo di Erbas), Stucky per tutti ormai ha il volto dell’attore Giuseppe Battiston. Ed è proprio pensando a Battiston che lo scrittore trevigiano ha raccontato questa nuova avventura, calibrando anche fisicamente il mitico ispettore sulla figura di Battiston.
«Tanto si parla del centena- rio della Grande Guerra, ma poco si è detto sui cento anni di Porto Marghera - fa notare Fulvio Ervas - . Eppure è il baricentro della grande storia industriale del Veneto. Credo ci sia spazio per raccontare bene questa storia, ricostruendo il problema ambientale. Il progetto è nato anche prima di Caporetto, osteggiato da tutti. Un caso ambientale che da ambientalista io considero anche più importante da ricordare della Prima guerra Mondiale: fa capire come fallisce un progetto faraonico che ha devastato un territorio». E lo scrittore ha deciso quindi di «ricordare» Marghera a modo suo, mandando Stucky a indagare su delitti nati dal rancore. «Sono tornato alla madre di tutte le questioni ambientali. Ho voluto fare un libro più politico, rispetto agli altri - evidenzia-, di denuncia».
C’era il mare è l’ottavo capitolo della serie di romanzi gialli che vedono protagonista l’ispettore Stucky. Una figura creata da Fulvio Ervas, tracciando un poliziotto distratto, ma geniale, mezzo persiano e mezzo veneto, innamorato del Veneto, del Prosecco e della buona cucina. Accanto a lui ruotano i tradizionali personaggi della serie: il collega napoletano Landrulli a cui Stucky fa lezioni di «trevigianità», l’agente Spreafico, Cirus lo zio persiano venditore di tappeti e le vicine di casa dell’ispettore, le sorelle di vicolo Dotti, zitelle, sensuali, spesso testimoni delle varie avventure narrate.
A breve uscirà al cinema anche un altro successo di Ervas, il film tratto dal libro Se ti abbraccio non avere paura, per la regia di Salvatores.
Ervas: E’ un romanzo più politico, di denuncia ambientale Un tema che mi sta a cuore