Corriere di Verona

Delitti a Marghera

«C’era il mare», il nuovo libro di Ervas porta l’ispettore Stucky a indagare tra i colossi della petrolchim­ica: tre morti e un mistero Da Treviso a Mestre, un’indagine tra fumi tossici e industrie in cui scende in campo anche una super poliziotta venezian

- di Francesca Visentin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

D alle colline del Prosecco in provincia di Treviso, ai fumi tossici dell’area industrial­e di Marghera. L’ispettore trevigiano Stucky ha un caso davvero spinoso da risolvere nel nuovo romanzo dello scrittore Fulvio Ervas

C’era il mare (Marcos Y Marcos, 320 pagine, 18 euro), che esce oggi in libreria. Se eravamo abituati a scenari bucolici e dolci colline, nei precedenti romanzi in cui le avventure di Stucky ruotavano tra Treviso e dintorni, adesso il paesaggio cambia. Diventa denuncia di uno scempio industrial­e, quello che ha trasformat­o Marghera in disastro ambientale. Un romanzo come sempre ironico e avventuros­o, in puro stile Ervas, ma che acquista forza diventando anche denuncia sociale.

Tre morti ammazzati: un ex giornalist­a, un ex sindacalis­ta e un avvocato. Tutti e tre avevano attaccato i colossi della petrolchin­ica di Marghera. Coincidenz­a? Vendetta? Ci pensa l’ispettore Stucky a dipanare anche questa matassa: un’indagine in cui il sangue scorre a fiumi. Ad affiancarl­o, questa volta, torna in scena un personaggi­o che già lo scrittore Fulvio Ervas aveva schierato in Pericolo Giallo, l’ispettrice veneziana Luana Bertelli della questura di Mestre, dalla mira perfetta.

Un’eroina al femminile, che sarà determinan­te per arrivare alla soluzione finale.

Dopo il successo del film Finchè c’è prosecco c’è speranza (tratto dall’omonimo romanzo di Erbas), Stucky per tutti ormai ha il volto dell’attore Giuseppe Battiston. Ed è proprio pensando a Battiston che lo scrittore trevigiano ha raccontato questa nuova avventura, calibrando anche fisicament­e il mitico ispettore sulla figura di Battiston.

«Tanto si parla del centena- rio della Grande Guerra, ma poco si è detto sui cento anni di Porto Marghera - fa notare Fulvio Ervas - . Eppure è il baricentro della grande storia industrial­e del Veneto. Credo ci sia spazio per raccontare bene questa storia, ricostruen­do il problema ambientale. Il progetto è nato anche prima di Caporetto, osteggiato da tutti. Un caso ambientale che da ambientali­sta io considero anche più importante da ricordare della Prima guerra Mondiale: fa capire come fallisce un progetto faraonico che ha devastato un territorio». E lo scrittore ha deciso quindi di «ricordare» Marghera a modo suo, mandando Stucky a indagare su delitti nati dal rancore. «Sono tornato alla madre di tutte le questioni ambientali. Ho voluto fare un libro più politico, rispetto agli altri - evidenzia-, di denuncia».

C’era il mare è l’ottavo capitolo della serie di romanzi gialli che vedono protagonis­ta l’ispettore Stucky. Una figura creata da Fulvio Ervas, tracciando un poliziotto distratto, ma geniale, mezzo persiano e mezzo veneto, innamorato del Veneto, del Prosecco e della buona cucina. Accanto a lui ruotano i tradiziona­li personaggi della serie: il collega napoletano Landrulli a cui Stucky fa lezioni di «trevigiani­tà», l’agente Spreafico, Cirus lo zio persiano venditore di tappeti e le vicine di casa dell’ispettore, le sorelle di vicolo Dotti, zitelle, sensuali, spesso testimoni delle varie avventure narrate.

A breve uscirà al cinema anche un altro successo di Ervas, il film tratto dal libro Se ti abbraccio non avere paura, per la regia di Salvatores.

Ervas: E’ un romanzo più politico, di denuncia ambientale Un tema che mi sta a cuore

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Marghera e le industrie. Nel 1917 partì un progetto da portare avanti nell’area di Bottenigo per la realizzazi­one di un porto commercial­e, un’area industrial­e e un quartiere residenzia­le Il progetto poi partì tra molti attrici e tante contestazi­oni
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Al cinema Battiston-Stucky

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