Corriere Fiorentino

Scampò alla strage dell’Erasmus «Aspetto ancora giustizia per voi»

L’appello di Francesca per le amiche Elena, Lucrezia e Valentina

- I.Z.

«Due anni e nessun colpevole per la vostra morte, nessuna sanzione, niente è cambiato. Una terribile ingiustizi­a, anche se niente potrà mai chiamarsi giusto in questa storia». Francesca, la compagna di studi di Elena Maestrini, Lucrezia Borghi e Valentina Gallo, ricorda le tre amiche, studentess­e dell’Università di Firenze, scomparse due anni fa nel terribile incidente stradale vicino a Tarragona, in Spagna, dove si trovavano per il programma Erasmus.

In questi 24 mesi, «ci sono state bellissime iniziative di beneficien­za e borse di studio che portano il vostro nome, tante targhe nelle Università, sulle aule dove avete studiato. Insomma ci siamo impegnati tutti molto nel non far vincere il dolore» scrive in un post su Facebook Francesca. Anche lei era a Barcellona e, se non fosse rientrata per qualche giorno in Italia, avrebbe dovuto partecipar­e con loro a quella gita a Valencia, poi terminata in tragedia, con il bus su cui viaggiavan­o finito fuori strada e 13 giovani vite spezzate. «Io resto qua, in attesa, nemmeno uno tra le persone che vi ha amato vi ha scordato o ha smesso di chieder giustizia per voi».

Chi non ha mai smesso di pretendere la verità su quello che è accaduto il 20 marzo del 2016 sull’autostrada della Catalogna, sono i genitori di Elena Lucrezia e Valentina. «A distanza di due anni non c’è ancora nessuna spiegazion­e nessuna motivazion­e nessuna colpa nessun imputato. Questo rende tutto ancora più difficile da sopportare» si sfoga Gabriele Maestrini, padre di Elena. È appena terminata la cerimonia in omaggio della ragazza, nella sua Gavorrano, ha appena messo un mazzo fiori sulla lapide della figlia. Lunedì era stato da solo a manifestar­e a Roma sotto l’ambasciata spagnola, per chiedere giustizia. I giudici catalani per due volte hanno archiviato l’inchiesta, ma i familiari delle vittime hanno fatto ricorso ottenendo il riesame della pratica. E ora sono in attesa di riposte. Troppe cose secondo loro non tornano e fanno pensare che non sia stata solo una fata- lità: la sicurezza dell’autostra- da, la presenza sul bus di un solo autista, che non avrebbe avuto la possibilit­à nelle 24 ore della gita di risposarsi adeguatame­nte. «La dinamica dell’incidente è stata assurda, l’organizzaz­ione dell’escursione vergognosa».

Ieri mattina anche l’Università di Firenze, l’Ateneo che le tre ragazze frequentav­ano, ha reso omaggio alla loro memoria: il rettore Luigi Dei ha deposto un mazzo di fiori in prossimità della lapide, inaugurata lo scorso anno, all’ingresso dell’Aula magna del Polo delle Scienze sociali a Novoli. «Due anni sono trascorsi e ciò che ancora brilla è l’astro del ricordo, d’una memoria che se ne frega della notte, perché lei è solo giorno senza mai tramonto» ha detto il rettore. «Elena, Lucrezia, Valentina e le altre ragazze Erasmus si riaffaccia­no periodicam­ente nei miei pensieri, talvolta fugaci quasi corressero verso i loro traguardi, in altre occasioni fermandosi a narrarmi di via dello Statuto, della piazza di Greve, della terra maremmana». Sulla targa è riportata la scritta: «Volevano stupirsi d’altri mari ma il vuoto aprì silenzi, ci lasciano il sorriso».«Sono i mari oggi a stupirsi della loro assenza e a tentare di imitare il loro sorriso» ha concluso Dei.

Il rettore Dei

Tutte quelle ragazze si riaffaccia­no periodicam­ente nei miei pensieri, talvolta fugaci, quasi corressero verso i loro traguardi, in altre occasioni a narrarmi di via dello Statuto, della piazza di Greve, della terra maremmana

 ??  ?? Il rettore Luigi Dei
Il rettore Luigi Dei

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy