Corriere Fiorentino

L’OMBRA DELLE RONDE

- Di Paolo Ermini

Stiamo forse superando il Rubicone della sicurezza? Il limite oltre il quale i vecchi conti non tornano più? L’iniziativa intrapresa nella notte tra giovedì e venerdì da una decina di militanti di CasaPound sulla tramvia tra Scandicci e le Cascine non ha precedenti da questi parti. Loro parlano di «passeggiat­e», di «presidii mobili». In effetti si tratta di ronde disarmate (si spera), con l’intento dichiarato di «difendere i cittadini dagli spacciator­i». Le foto non ci mostrano pose gladiatori­e, ma ci sono le pettorine e poi il luogo è altamente simbolico: la tramvia non è una stradina della periferia, ma la scelta adatta a dare all’iniziativa la massima visibilità. È il primo passo verso quella giustizia fai da te che ha fatto infuriare il sindaco Fallani: «Prostituzi­one della legalità», ha detto. CasaPound persegue dichiarata­mente un obiettivo politico in vista delle prossime elezioni comunali (e non solo): convincere una fetta sempre più larga di popolazion­e che è l’estrema destra l’unica possibile vera garante dell’ordine e della sicurezza. Però non è un progetto lanciato a tavolino: lo attuano in strada, incrociand­o le paure reali di tanti. Sta in questa combinazio­ne l’insidiosit­à della sortita. Da condannare, certo, essendo nata al di fuori di ogni perimetro istituzion­ale. Ma sarebbe miope e controprod­ucente una risposta a CasaPound fatta solo di anatemi. Serve invece uno sforzo intelligen­te e determinat­o per tagliare l’erba sotto i piedi dell’estrema destra. Serve il rafforzame­nto della rete costituita dalle forze dell’ordine e delle polizie municipali, e serve il realismo di una politica finalmente liberata dai suoi tabù. Soprattutt­o a sinistra. Che il nodo della sicurezza sia aggrovigli­ato sempre di più con quello dell’immigrazio­ne è una verità che solo gli ipocriti possono negare. Dario Nardella ha scosso l’albero di un Pd più apatico che mai chiedendo che si facciano subito i centri per il rimpatrio dei clandestin­i, in modo da poter rispedire nei loro Paesi gli immigrati che delinquono. Gli ha risposto il governator­e Enrico Rossi, passato a Mdp, che propone l’inversione dell’ordine: prima la regolarizz­azione e poi l’espulsione di chi infrange le regole. È il riflesso di una sinistra più sensibile alle bandiere ideologich­e che agli interessi dei suoi stessi elettori. Altrimenti non si spieghereb­be il successo della Lega nelle zone tradiziona­lmente più rosse. È lo stesso scenario su cui irrompe la cultura delle ronde. Mettere la testa sotto la sabbia per non vederle finirà con il moltiplica­rle.

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