Labardi, le lattine di Socrates e l’esordio a Roma
A Reggio Emilia ha assistito divertito all’arrivo in pullman di un Socrates poco lucido: il brasiliano, con due lattine di birra in mano, aveva appena firmato la rescissione coi viola. Roberto Labardi era un ragazzo tanto promettente quanto sveglio, capace di entrare nelle grazie di Agroppi, che lo fece esordire per uno spezzone di partita a Roma. Era appena diventato maggiorenne e sembrava avere il mondo in mano. Poi si sa come vanno queste cose: aspetta oggi, aspetta domani, non capita più l’occasione anche perché in quella stagione la Fiorentina volava e nelle zone di campo care a Labardi era esploso un certo Nicola Berti. E allora via in giro per l’Italia, partendo dalla Rondinella per poi viaggiare parecchio per cercare fortuna e trovarla proprio dalle parti di Ferrara. In Emilia si è fermato a fine carriera dopo tre stagioni da incorniciare, impreziosite da due promozioni.