In centinaia protestano e tentano di arrivare fino al campo dei rom
Erano almeno 500 al corteo indetto da Fratelli d’Italia. Poi, una volta deposti i fiori nel luogo della tragedia, all’incirca 400 persone si sono staccate e si sono avvicinate al campo rom del Poderaccio scandendo slogan contro i nomadi e per il suo smantellamento.
Nella totale assenza della polizia municipale, arrivata molto dopo a dirigere il traffico, è scoppiato il caos tra gli automobilisti. Sotto il ponte che porta al Poderaccio una fila di carabinieri e gli agenti della Digos hanno fronteggiato la rabbia di persone. E tra di loro c’erano molte persone comuni. C’è stato qualche momento di tensione con alcuni manifestanti che hanno cercato di entrare. Per cercare di sedare gli animi è arrivato nella zona del campo nomadi del Poderaccio a Firenze anche Luigi Ciatti, il padre di Niccolò, il ragazzo fiorentino ucciso la scorsa estate in una discoteca di Lloret de Mar con un brutale pestaggio. «Sono qui con voi ma ora bisogna fermarsi — ha detto Luigi Ciatti rivolto alla folla — perché avete ragione: dobbiamo chiedere giustizia. Ma dobbiamo anche rispettare la legge ed aspettare che la giustizia arrivi. Io la sto aspettando da dieci mesi per mio figlio, voi tutti lo sapete».
L’intervento di Luigi Ciatti è stato scandito da un lungo applauso. Molti hanno continuato a scandire slogan contro i rom e per la chiusura del campo nomadi. Ma la situazione è poi tornata, lentamente, alla normalità anche se da ieri è scattato un servizio di sorveglianza per il campo rom con un passaggio di pattuglie delle forze dell’ordine. La protesta era iniziata verso le 18. All’iniziativa avevano preso parte il parlamentare di FdI Giovanni Donzelli, il consigliere comunale Francesco Torselli, il consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti ed altri rappresentanti di centrodestra che hanno fatto un minuto di raccoglimento. Bandiere tricolori, fiori bianchi e tanti applausi per Duccio: era iniziato così il corteo in omaggio organizzato da Fratelli d’Italia che si è svolto nel luogo della tragedia. «Forza Duccio, forza Duccio», hanno scandito mentre camminando lungo via Canova si avvicinano al luogo dove ieri il 29enne è stato colpito. «Bisogna chiudere il campo rom, siamo stufi, il quartiere non ha più pazienza» dice qualcun’altro. «Rossi e Nardella dove sono?», ha aggiunto un altro manifestante. All’Isolotto la gente parla di degrado e di continui furti: c’è rabbia. «Basta non ci stiamo più. Firenze è cambiata», ha detto un manifestante. Ieri lo si è visto.