Nei quartieri
Sicurezza, partono i tavoli con residenti, vigili e assessore
Dopo le proteste e le manifestazioni dei residenti (vessati da furti, degrado, criminalità e soprattutto dalla mala movida), Palazzo Vecchio tende la mano ai comitati fiorentini organizzando i «Tavoli per la Legalità», dove cittadini e rappresentanti dell’ amministrazione comunale e delle forze dell’ordine potranno scambiarsi informazioni, segnalazioni e suggerimenti per elaborare nuovi progetti e politiche sulla sicurezza (come prevede il Patto per Firenze sicura sottoscritto tra la giunta Nardella e la Prefettura nel febbraio del 2018).
Il piano — che probabilmente rappresenta l’ultimo atto dell’assessore Andrea Vannucci in partenza per il Consiglio regionale della Toscana — coinvolgerà tutti i quartiere e vedrà la collaborazione dei carabinieri e della polizia per quanto riguarda il contrasto all’illegalità. «I Tavoli per la Legalità — fanno sapere da piazza della Signoria — saranno uno strumento di partecipazione in cui la questione sicurezza verrà affrontata a 360 gradi», e si occuperanno di monitorare e prevenire conflitti sociali (vedi la mala movida), svolgeranno attività di ascolto, proporranno argomenti per le campagne della polizia municipale, attuate anche con l’utilizzo di postazioni mobili, e produrranno istanze e progetti da sottoporre al Comune».
I tavoli, sottolinea l’assessore Vannucci, «sono il luogo privilegiato per l’ascolto dei bisogni dei cittadini, la condivisione delle decisioni e la proposta di interventi che coinvolgano l’amministrazione comunale e la polizia municipale», e non «un luogo di denuncia, dove i cittadini riportano esposti o segnalazioni, né un’assemblea cittadina dedicata alla sola discussione dei problemi.
Rappresentano invece — conclude Vannucci — un’occasione di incontro dove istituzioni, cittadini, soggetti pubblici e privati collaborano e si coordinano per prevenire o risolvere eventuali problemi, realizzando poi azioni concrete».
Palazzo Vecchio, infine, detta anche la linea per quanto riguarda le riunioni dei vari coordinamenti: «Saranno convocati dal presidente del Quartiere di riferimento o dall’assessore alla Sicurezza urbana almeno ogni tre mesi o ogni volta che ne viene ravvisata la necessità». Alle riunioni parteciperanno il presidente del Quartiere, l’assessore delegato e gruppi di cittadini: «Saranno sempre invitati i rappresentanti della polizia municipale e potranno essere convocati quelli dei vari uffici comunali, in base alle questioni discusse, o delle aziende partecipate. L’ordine del giorno sarà concordato con il sindaco o con l’assessore».
Raccomandazioni «Saranno un luogo di confronto per condividere soluzioni, non di denuncia»